Cosenza, caso Cirò: il procuratore Lupacchini “premia” la Manzini. “Tutto regolare”

Il procuratore Spagnuolo e il suo aggiunto Manzini

ROMA – “Il comando generale della Guardia di Finanza ha riferito che ad oggi non sono stati ravvisati elementi suscettibili di valutazione in ambito disciplinare e neppure ostativi all’impiego, presso la segreteria del presidente, della commissione parlamentare bicamerale Antimafia. Per quanto invece di competenza del dicastero di Giustizia, effettuate le opportune verifiche, dalle informazioni fornite dal procuratore generale della Corte d’appello di Catanzaro Otello Lupacchini in ordine allo sviluppo dell’indagine giudiziaria in esame, emerge l’assoluta correttezza e regolarità delle procedure seguite dal magistrato Manzini, nella gestione del procedimento, non potendo assumere peraltro connotato di anormalità la consegna in tarda serata del supporto informatico tenuto conto della peculiarità propria dell’ufficio di procura che, proprio in funzione dell’attività istituzionale cui è preposto, non è sottoposto a specifici vincoli di orario. Pertanto, allo stato, non si ritiene sussistente nella vicenda in esame alcuna condotta a carico della dottoressa Manzini che possa legittimamente giustificare iniziative di competenza di questo ministro”.

Il sottosegretario alla Giustizia, Vittorio Ferraresi, ha risposto così, in aula alla Camera all’interpellanza di FI (prima firmataria Jole Santelli), volta a chiedere se non costituisse un motivo ostativo la circostanza che, il maresciallo Domenico Portella della Guardia di Finanza, abbia curato delle indagini scaturite da un esposto presentato nel 2018 dal senatore Nicola Morra, oggi presidente della Commissione parlamentare Antimafia, al fatto che oggi sia distaccato alla segreteria della stessa commissione parlamentare, e se non fosse da valutare da parte della Guardia di finanza una azione disciplinare nei confronti di Portella.

Nell’interpellanza si chiedeva al ministro della Giustizia se intendesse promuovere azioni nei confronti di Marisa Manzini, magistrato e oggi consulente della commissione parlamentare Antimafia, già in servizio nella procura di Cosenza, in relazione alla sua gestione dell’indagine scaturente dall’esposto di Morra (e al fatto, in particolare, di aver ricevuto da Morra un Dvd a corredo dell’esposto in tarda serata).

Morra successivamente avrebbe ascoltato l’ex segretario del sindaco Occhiuto, Giuseppe Cirò, in compagnia di un maresciallo della Guardia di Finanza registrando l’intera conversazione su un Dvd. Dalle dichiarazioni di Cirò potrebbero scaturire sviluppi importanti per l’inchiesta riguardante le false missioni del sindaco che hanno portato ad una truffa di circa 50 mila euro, innescata proprio da una denuncia di Occhiuto ai danni di Cirò.