Cosenza verso il dissesto: “Occhiuto irresponsabile”

Il sindaco di Cosenza conserva la sua, caratteristica, irresponsabile superficialità, pure di fronte all’imminente dissesto finanziario del comune che guida ormai da nove, lunghissimi, anni.
Ricorda, il sindaco, che già nel 2011 vi erano chiari segnali di difficoltà finanziaria del Comune e che solo grazie al suo piano di riequilibrio si è potuto ripianare il deficit e dimezzare l’indebitamento.
Ebbene, la Corte dei Conti ha dimostrato che la gestione del Comune è rimasta in deficit nei primi anni di gestione del pre-dissesto ed in quelli successivi. Ed ha pure contestato, la Corte, l’operazione di rettifica dei residui passivi, che di fatto si è rivelata una pura operazione cosmetica del bilancio comunale, su cui sono enormi i dubbi nutriti dai giudici contabili.

Il sindaco ripete spesso che il suo piano di riequilibrio era stato bocciato in prima battuta e poi approvato dalle Sezioni Riunite. Vuole accreditare all’opinione pubblica il messaggio che, in fondo, la prevedibile bocciatura di giorno 17 luglio non ha alcun peso, perché tanto è già pronto il ricorso alle Sezioni Riunite. Come dire che per il sindaco può essere pure tre volte Natale nello stesso anno.
Ma se pure siamo ormai abituati ad amministratori che con la loro propaganda sfidano impunemente le regole della correttezza e dell’onestà, facciamo davvero fatica ad accettare l’irresponsabilità con cui il sindaco affronta la conclamata crisi finanziaria del Comune.
Invece di preoccuparsi di assumere iniziative immediate per correggere il disavanzo denunciato dalla Corte, il sindaco, strombazza ai quattro venti che, in fondo, il dissesto non comporterebbe alcun effetto sulla cittadinanza. Dice il sindaco che l’unica differenza tra dissesto (imminente) e predissesto (in itinere) è il soggetto deputato alla gestione della massa passiva, Ma il sindaco non fa menzione al fatto che i creditori perdono ogni certezza sul se, quando e quanto incasseranno dei propri crediti. Forse, per il sindaco, i creditori non sono cittadini.

Quanto alla sicumera con cui il sindaco dichiara di non temere le gravi conseguenze previste a carico degli amministratori, basta semplicemente ricordare le disavventure di un altro amministratore calabrese, le cui evoluzioni contabili, molto simili a quelle di Occhiuto, gli sono valse una drammatica disavventura penale.

Ed è ancora più inaccettabile la fandonia, propugnata dal sindaco, secondo cui dal dissesto (che evidentemente si aspetta molto più di quanto non dica) non conseguirebbe alcun effetto per i cittadini.

Basta qui richiamare l’obbligo, sanzionato a pena di decadenza per il Consiglio Comunale, di adottare il Bilancio Riequilibrato secondo le istruzioni impartite dal Ministero degli Interni. Nella prassi, ormai numerosa, dei capiluoghi colpiti dal dissesto, è costante la riduzione del 30% almeno della spesa corrente, con grave riduzione dei servizi ai cittadini, che dovranno pagare una quota maggiore di copertura per i costi necessari alla produzione dei servizi a domanda individuale. Non sappiamo a quali cittadini il sindaco si riferisca quando annuncia che non ci saranno conseguenze; di sicuro non pensa alle mamme che hanno bisogno del servizio degli asili, o ai nostri giovani che hanno bisogno delle attività culturali, oppure ai nostri disabili, che hanno estremo bisogno dei servi d’assistenza a cui, evidentemente, il sindaco nemmeno pensa lontanamente.

Infine ci chiediamo chi pagherà per la grave responsabilità d’avere redatto documenti contabili così gravemente censurati dalla Corte dei Conti. Una situazione di irregolarità tale che ha costretto il sindaco a nominare un consulente chiamato da fuori regione a rimediare, probabilmente infruttuosamente, ai disastri commessi dai dirigenti nominati dal sindaco.

Buongiorno Cosenza; Laboratorio Riformista; Oltre i colori; Avanti Cosenza e Cosenza Socialista