QUESTIONE LIVELLARI: la classe dirigente di Corigliano ha sabotato le casse comunali ? Si profila un illecito cambio di proprietà di migliaia di ettari di terreni comunali. Coinvolta la famiglia di una senatrice Cinquestelle e una giudice di Cosenza, cognata della senatrice.
A leggere tutti i nomi dei personaggi nominati nella delibera dell’ex Comune di Corigliano Calabro del gennaio 2017, cosiddetta dei “terreni livellari” c’è da impallidire. Quasi un migliaio di professionisti, commercianti, imprenditori, politici, proprietari di campeggi e villaggi turistici, commercialisti, avvocati, medici, titolari di importanti aziende agricole cittadine oltre a tanti altri cittadini accusati (a vario titolo) di non avere versato regolarmente le quote di terreni ricevute in fitto dall’ex Comune di Corigliano per decenni.
Oppure una parte maggioritaria di essi accusati di avere titolo abusivo di proprietà, in quanto al catasto risultano proprietari di terreni senza atto di passaggio di proprietà (il Comune dice che si presume non siano in possesso del titolo notarile che giustifica il cambio di proprietà e l’indagine è durata diversi anni ed è stata accurata). In pratica, sembrerebbe che al catasto la proprietà comunale sia stata fatta sparire restando la proprietà dei soggetti che invece sono solo titolari di concessione di fitto o di enfiteusi (il che vorrebbe dire che i funzionari del catasto responsabili dovrebbero tutti essere messi in galera, almeno quelli coinvolti…).
Da notare che le terre coinvolte sono 1/5 di tutti i terreni agricoli ricadenti – parliamo di migliaia di ettari -, nel territorio di Corigliano e sono terre spesso ad agrumeto, quindi che hanno certamente permesso a chi le ha usate di arricchirsi lautamente negli anni (certamente parliamo di miliardi delle vecchie lire). Tra gli “accusati” dal Comune (che ci auguriamo la magistratura chiarisca rapidamente se ci sono reati contro la pubblica amministrazione) c’è anche Natale Viteritti, marito della senatrice Cinquestelle Rosa Silvana Abate e tutti gli stretti parenti di famiglia (nove in tutto) compresa una giudice del Tribunale civile di Cosenza, Rosangela Viteritti, cognata della senatrice stessa.
Si contesta loro il cambio non giustificato dell’intestazione di proprietà presso il catasto comunale senza il possesso del titolo giuridico che lo giustifica. La cosa però che io ritengo più grave è l’omessa denuncia di un ex consigliere Cinquestelle al Comune di Corigliano. La delibera del Comune infatti è del gennaio 2017, come mai per ben due anni questo consigliere oggi deputato della Repubblica ha taciuto senza denunciare né alla stampa, né alla magistratura i fatti in questione? Della cosa infatti si è venuti a conoscenza pubblica soltanto ora perché prima il presidente di un’associazione e poi la minoranza in consiglio comunale hanno sollevato la questione. Per un deputato che fa parte del movimento Cinquestelle questa è una grave violazione del principio di trasparenza cui questo movimento si ispira, e secondo il giudizio di molti, questa persona dopo un comportamento simile non è degno di fare il rappresentante del popolo. Se il movimento Cinquestelle non prenderà provvedimenti contro questo deputato e anche nei confronti della senatrice, anche se si tratta di due profili differenti, dimostrerà di non rispettare i principi ispiratori della sua azione politica, almeno in Calabria. Ci permettiamo anche di sollecitare il senatore Nicola Morra (ma anche i vertici nazionali del movimento) a fare un po’ di pulizia all’interno del movimento Cinquestelle di Corigliano (oggi Corigliano-Rossano) perché troppe cose non stanno andando per il verso giusto in questa area urbana.
Prima la mancata presentazione della lista alle elezioni comunali con pronuncia negativa di ben due organi giudiziari, adesso questa inchiesta che colpisce praticamente tutta la classe dirigente di questa città senza distinzione politica, nel senso che ci sono coinvolti uomini di destra, di sinistra e pure i Cinquestelle come abbiamo visto.
E poi c’è da domandarsi: come mai l’ex sindaco Geraci dopo che il consiglio comunale ha emesso la delibera non ha fatto le azioni dovute per ripristinare la legalita? Insomma un bel pasticcio che ora è nelle mani del nuovo sindaco Flavio Stasi che sarà messo alla prova. Coinvolto nell’inchiesta, infatti, c’è pure il vicesindaco dell’attuale giunta che governa Corigliano-Rossano.
Il sindaco può fare diverse azioni: intanto chiedere il pagamento dei canoni non pagati per decenni (e questo certamente rimpinguerebbe le vuote casse comunali) ma può anche chiedere la rottura della concessione dei terreni, perché il non pagamento del canone è uno dei motivi per cui la concessione dei terreni può essere disdetta. Pensiamo noi: l’amministrazione deve anche valutare se ci sono profili di illegalità tali da dover richiedere la denuncia alla magistratura. E pensiamo pure che correttezza vorrebbe che il vicesindaco attuale facesse un passo indietro. Comunque il neo sindaco, che tante speranze di cambiamento ha generato nella popolazione, lo valuteremo nei fatti, è giusto che si prenda un po’ di tempo anche perché la questione è complessa. La città di Corigliano, infatti, necessita di un duro lavoro per ripristinare il rispetto della legge, perché c’è stato anche molto abusivismo edilizio, e molta superficialità nella costruzione delle reti idriche e fognarie e anche delle strade. Questa inchiesta, insieme ad altre che hanno coinvolto pesantemente la città, mette in luce come la mentalità diffusa tra molti cittadini qui vada profondamente modificata: non ci si può arricchire usando la benevolenza dello stato senza neppure pagare i canoni di concessione dei terreni e cercando pure di appropriarsi senza titolo degli stessi terreni concessi in fitto. E’ una mentalità di rapina che visto l’alto numero di persone coinvolte fa capire che il malcostume è molto diffuso.
TUTTI I FAMILIARI DELLA SENATRICE ABATE
I familiari della senatrice Abate sono i seguenti, cito testualmente dalla delibera comunale: “Comune di CoriglianoCalabro – il Comune è stato escluso dalla intestazione, si presume in assenza di atti di passaggio…”.
1) VITERITTI Antonio, nato a CORIGLIANO CALABRO il 16/02/1922, Proprieta` per 1/6 – VTRNTN22B16D005N*;
2) VITERITTI Lina, nata a CORIGLIANO CALABRO il 07/03/1919, Proprieta` per 1/6 – VTRLNI19C47D005Y*;
3) VITERITTI Luigi, nato a CORIGLIANO CALABRO il 15/03/1916, Proprieta` per 1/6 – VTRLGU16C15D005V*;
4) VITERITTI Mariantonietta, nata a CORIGLIANO CALABRO il 11/10/1965, Proprieta` per 1/24 – VTRMNT65R51D005I*;
5) VITERITTI Mose, nato a CORIGLIANO CALABRO il 20/05/1921, Proprieta` per 1/6 – VTRMSO21E20D005G;
6) VITERITTI Natale, nato a CORIGLIANO CALABRO il 23/04/1959, Proprieta` per 1/24 – VTRNTL59D23D005A*;
7) VITERITTI Pierpaolo, nato a CORIGLIANO CALABRO il 20/07/1970, Proprieta` per 1/24 – VTRPPL70L20D005D*;
8) VITERITTI Rosangela, nata a CORIGLIANO CALABRO il 21/05/1962, Proprieta` per 1/24 VTRRNG62E61D005Z*;
9) VITERITTI Umberto, nato a CORIGLIANO CALABRO il 08/09/1917, Proprieta` per 1/6 – VTRMRT17P08D005S*”
Parliamo della terza città della Calabria e di una delibera comunale che praticamente mette sotto accusa l’intera classe dirigente economica, sociale e politica di questa città. Se la concessione dei terreni venisse revocata, pensiamo che l’economia di Corigliano avrebbe qualche momentaneo contraccolpo perché ci sono molte ricchezze e fabbricati pure di fiorenti attività economiche che ne sono coinvolti (certamente le più importanti imprese agricole, insieme a tutte le più importanti imprese commerciali della città, basta scorrere i nomi citati nella delibera) e aggiungiamo anche che nei terreni concessi in fitto ci sono immobili di pregio storico di grande valore culturale e materiale.