Se ci fate caso il primo a lanciare “l’idea” di un’alleanza anche alle Regionali con i 5Stelle, è stato Don Ernesto Magorno. E non è un caso, o un ripensamento sui pentastellati a muovere le intenzioni del sempre più variegato Magorno, ma uno scopo ben preciso: rafforzare l’alleanza con i 5Stelle anche alle regionali, per avere ancora più possibilità, alla luce dell’entrata nel governo di Renzi, o chi per lui, di continuare a farla franca rispetto alle inchieste che lo riguardano.
Come quella famosa dove Magorno, intercettato dal Ros, si vanta, in auto con l’autista del boss Franco Muto, di far parte della paranza e di aver svolto tutti i compiti che il boss gli aveva affidato. Una intercettazione che si trovava all’interno dell’operazione “Frontiera” e che qualcuno, alla Dda di Catanzaro, ha pensato bene di far sparire.
L’appello di Magorno ai 5Stelle, in parole povere, mira a leccare il culo ai pentastellati con la speranza di poter trovare, forte dell’alleanza di governo e di regione, un nuovo interlocutore a cui chiedere un aiutino per mantenere imboscate le sue malefatte. Pensa, così facendo, di attirarsi le simpatie di Morra e compari, e in generale spera ad una direttiva “ministeriale sottobanco” che dica di lasciare le cose che riguardano gli alleati di governo, presso la procura antimafia, così come stanno, e dove stanno.
È questo lo scopo dell’alleanza chiesta da Magorno. Spera in un patto di non belligeranza tra gli alleati di governo e di regione. Spera di poter contare sull’importanza del gruppo di Renzi al Senato, dove lui siede, per far pressione sui 5Stelle, affinchè istruiscano le procure a non rompergli le palle. Del resto la maggioranza Pd/5Stelle al Senato ha una risicata maggioranza, e il voto di Don Magorno può fare la differenza. In una situazione risicata, ogni voto vale oro, e lui, che ha già capito tutto, ha già fatto il suo prezzo.