Cosenza risponde allo sciopero globale per il futuro: corteo da piazza Kennedy. Polemiche al Liceo Classico Telesio

COSENZA RISPONDE ALLO SCIOPERO GLOBALE PER IL FUTURO DEL 27 SETTEMBRE

“La lotta contro i cambiamenti climatici è una questione di vita o di morte: non agire sarebbe un suicidio”. L’ha detto perfino Antonio Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite nel dicembre del 2018. Per le nuove generazioni si prospetta un futuro nefasto. Milioni di persone saranno costrette a diventare presto migranti climatici, ad abbandonare la propria terra per fuggire da siccità, carestie ed epidemie… Molte popolazioni sono già a rischio. Lo stato di emergenza climatica nel quale siamo entrati da diversi anni, a causa del surriscaldamento del pianeta dovuto al crescente inquinamento atmosferico, non ha spinto finora ad invertire la rotta né su scala globale né a livello nazionale. I frequenti richiami di tanta parte della comunità scientifica rimangono inascoltati e vengono spesso accusati di allarmismo e catastrofismo. L’ultimo rapporto IPCC (Intergovernmental Panel On Climate Change) afferma l’urgenza di contenere l’aumento della temperatura media globale entro +1,5 °C rispetto all’era pre-industriale. Per farlo, dobbiamo dimezzare le emissioni globali di CO2 entro il 2030, e azzerarle entro il 2050. Un compito titanico.  Serve una rivoluzione culturale, sociale, economica e politica: un cambio di paradigma che non sarà possibile realizzare finché il sistema economico continuerà a sfruttare le risorse naturali del pianeta rimanendo al servizio di chi persegue una logica di accumulazione delle ricchezze  a discapito del benessere collettivo.

In ogni territorio italiano esiste inoltre un conflitto ambientale aperto: dall’Ilva di Taranto alle acque inquinate del Sarno. Sono tanti i casi, in numerose città, che hanno fatto discutere. Sappiamo che anche nel nostro territorio il malaffare e una cattiva gestione delle risorse pubbliche hanno nel tempo determinato vere e proprie calamità ambientali un po’ dappertutto.

Per tutto quello che ci siamo detti, Fridays for Future (movimento ormai transnazionale) ha invitato tutti e tutte in tutto il mondo a scendere in piazza oggi venerdì 27 settembre. Cosenza risponderà allo sciopero, al grido di  ‘no a  cambiare il clima, sì a cambiare il sistema’. Vi invitiamo ad unirvi al nostro corteo che partirà, chiaramente oggi 27 settembre, da piazza Kennedy (Cosenza) alle ore 9:30. Ci rivolgiamo agli studenti e alle studentesse dell’università e delle scuole superiori, ai docenti, ai lavoratori e alle lavoratrici di ogni settore ed età, a tutti quelli che hanno a cuore le sorti dell’umanità nell’immediato futuro. Ci piacerebbe vedere al nostro fianco i molti comitati che si sono fatti già sentire nell’area urbana e in provincia attivi nella questione ambientale e nella difesa del diritto alla salute. E’ tempo di agire con radicalità, non c’è un pianeta B.

Fridays For Future Cosenza

Fin qui il comunicato stampa degli organizzatori. Tutte (o quasi…) le scuole cosentine hanno accettato di “giustificare” le assenze degli studenti che parteciperanno alla manifestazione ma una no. Si tratta del Liceo Classico Telesio e a tale proposito pubblichiamo la protesta di Matteo De Bonis, uno degli animatori di FFF Cosenza.

IL TEMPO DELLE CHIACCHIERE È FINITO

📰Qualche giorno fa il Ministro dell’Istruzione Fioramonti ha invitato i presidi e le presidi della scuola italiana a giustificare l’assenza agli studenti e alle studentesse che domani vogliono scendere in piazza e partecipare al terzo sciopero globale per il futuro.

🔵Lo sciopero, chiamato da Fridays For Future, vedrà in moltissime città in tutto il mondo soprattutto la mia generazione impegnata a dire che non vogliamo perdere il nostro diritto ad avere un futuro e per questo chiediamo reali e immediati cambiamenti ai governi e alle amministrazioni locali.

Nonostante ciò, il liceo classico Bernardino Telesio, storico liceo di Cosenza, da cui ci si aspetta sempre che esca la classe dirigente cosentina, non accoglie l’invito del MIUR e non giustifica l’assenza. La cosa mi fa enorme dispiacere.

Sembra che dietro quel “approfondire nelle proprie classi oggi volta si presenta l’occasione, ma ancora di più il 27, le tematiche legate a questo” si nasconda il tentativo (mi permetto di dirlo, alquanto goffo) di lavarsi la coscienza.

Ma il tempo delle chiacchiere è finito, l’unico strumento efficace di protesta allo stato attuale delle cose è lo sciopero globale. Lo sciopero è lo strumento di cui ci dotiamo quando governi e amministrazioni locali hanno bisogno di una spinta per fare delle politiche giuste, per tutti e tutte.

📣Se il preside/la preside della vostra scuola non vi giustifica l’assenza, cari ragazzi e care ragazze, non posso che chiedervi di disobbedire. Non c’è più tempo.