Cosenza, la signora Battista in Calabrese e l’uso strumentale dei bambini

In casa Calabrese-Battista il nervosismo si taglia a fette. Il superdirigente comunale Giampaolo Calabrese, nipote del Gattopardo procuratore e la sua consorte, insegnante e giornalista pubblicista, sono molto preoccupati. L’imminente dichiarazione di dissesto finanziario comporterà la fine della “vigna” per il signor Calabrese. Una “vigna” da 70 mila euro all’anno, mica pizze e fichi, con conseguente drastica riduzione del tenore di vita della famiglia e ritorno del parassita sociale all’incerta, vecchia occupazione dell’impresario (in bassa fortuna) di concerti e spettacoli.

I coniugi Calabrese, soprattutto la moglie, soffrono gli attacchi di Iacchite’ e la signora Battista, in più di una circostanza, ha dimostrato tutta la sua insofferenza verso chi dice e scrive la verità nei confronti del maritino assistito dai poteri forti della città. Ieri sera, tuttavia, si è superata, pubblicando su Fb il post raffigurato nella fotografia, che è chiaramente indirizzato a noi di Iacchite’, com’è fin troppo evidente non solo dall’incerta prosa della signora ma soprattutto dai commenti al suo “capolavoro”. Anche perché la modesta insegnante di cui sopra scrive apertamente di “like” che le hanno dato fastidio e non c’è dubbio che questi siano arrivati ai post di Iacchite’ contro il marito (quello dei quattro falsi al bar, tanto per essere chiari e tanto per restituire la cronologia degli eventi). Diatribe politiche, magari anche sociali, che si possono accettare come non si possono accettare e per le quali, in ogni caso, ci si può rivolgere in procura. E Calabrese in procura ha lo zietto Gattopardo che è addirittura il capo… 

Ma alla signora Battista in Calabrese questo non basta, lei deve “esagerare” e allora cosa c’è di meglio di un bel post “romanzato”? Il problema, tuttavia, è che in questo post la signora inserisce un riferimento basso e viscido (come del resto è la sua natura) nei confronti di un bambino, il cui papà va a scuola per accoglierlo alla fine delle lezioni e aggiunge “tanto rispetto e dispiacere per questo bambino”. E se sul rispetto siamo tutti d’accordo, sul “dispiacere” la signora è incorsa in un clamoroso “autogol”. Perché tutta Cosenza sa che la signora Battista in Calabrese si riferisce a Iacchite’ ma anche se non fosse così, ci dovrebbe spiegare perché usa un bambino (che potrebbe essere figlio di chiunque) per i suoi bassi e squallidi scopi personali. Perché, per colpire un avversario “politico” del marito o magari suo stesso, deve chiamare in causa e tirare in ballo, senza che ce ne sia ragione, un bambino? Un bambino, beninteso, che non per forza dev’essere il figlio del direttore o di un collaboratore di Iacchite’ ma potrebbe essere il figlio di tutti coloro che stanno leggendo questo articolo… 

Abbiamo provato a dire alla “signora” di cancellare almeno quella parte del commento nella quale si chiama in causa un minore ma non c’è stato verso. E una persona (?) del genere, con decenza parlando, è una persona (?) dalla quale non solo bisogna stare lontani ma che è decisamente rivoltante e pericolosa. A futura memoria.