Ieri sera, quando ce l’hanno detto e poi ci hanno mandato le fotografie, pensavamo che fossero fotomontaggi e ci siamo fatti addirittura due risate.
Uno dei nostri tanti contatti ci ha mandato la fotografia di alcuni manifesti di Gregorio Iannotta, sindaco di San Vincenzo La Costa, trasformista per vocazione e adesso candidato con la Lega del razzista Salvini. Niente di particolare se non fosse che il manifesto aveva occupato addirittura lo spazio riservato ai manifesti funebri a Montalto Uffugo, in pieno centro cittadino. Ci siamo detti: ma guarda che buontemponi!
Allora stamattina, per curiosità, ci siamo fatti un giro a Montalto e siamo passati dal punto “incriminato”. Beh, quando abbiamo visto che non c’era nessun fotomontaggio ma che c’era davvero il manifesto di questo incapace parassita del sistema politico-clientelare, che adesso si fa sponsorizzare anche da quel gran paraculo del figlio di Giacomo Mancini, siamo rimasti veramente di sasso.
Ma è mai possibile che non si rispettino neanche i defunti? Il soggetto in questione – come accennavamo – è il sindaco di San Vincenzo La Costa, Gregorio Iannotta, candidato con la Lega alle prossime elezioni regionali. Dichiara di voler rappresentare il nuovo, ma in realtà non è altro che un’emanazione della vecchia politica, rappresentando soltanto i suoi interessi personali, come dimostra la sua breve carriera politica.
Iannotta inizia da fedelissimo di Fausto Orsomarso, con il quale effettua il primo cambio di casacca passando da Forza Italia, suo partito di provenienza, a Fratelli d’Italia.
Nel 2012 decide di candidarsi alla carica di sindaco nel comune di San Vincenzo la Costa e nell’occasione la sua lista, con 8 candidati a sostegno, ottiene poco più di 100 voti. Capisce allora che è necessario indossare una nuova casacca per riuscire a raggiungere il suo primo obiettivo personale: diventare sindaco.
Inizia così la sua “esperienza” con il PD di San Vincenzo la Costa e nel maggio 2017 Iannotta viene candidato a sindaco dalla sezione del PD di San Vincenzo La Costa, arrivando alla vittoria. Si passa allora alla fase due del suo progetto (personale): candidarsi alla Regione.
Elezioni politiche: con una strategia di “troiana” memoria, Iannotta tenta la costruzione di una brutta copia del celebre cavallo di Ulisse e avvia l’allontanamento dal PD. Iniziano allora gli endorsement nei confronti del Movimento 5 stelle… una fiamma durata il tempo di qualche post e poi… il ritorno da Orsomarso, che però (a tutto c’è un limite) lo manda a cagare.
Settembre 2018: Iannotta, folgorato sulla via di Damasco, firma il documento a sostegno della ricandidatura di Oliverio e inizia anche a farsi fotografare con lui…
Maggio 2019: un’amica della Lega gli propone di aiutarla alle elezioni Europee, in cambio di una candidatura alla Regione. L’amica non vince (arriva penultima della lista) prendendo solo 231 preferenze a San Vincenzo La Costa, nonostante l’appoggio incondizionato del sindaco ma Iannotta è comunque candidato alla Regione. Come vogliamo definirlo? Fate voi…
L’invito a chiunque dovesse passare da quelle parti è quello di strappare di netto quei manifesti. L’invito che facciamo a Gregorio Iannotta, invece, è quello di vergognarsi.