Calabria Etica è la società in house della Regione che si sarebbe dovuta occupare di assistenza alle famiglie disagiate e che invece, secondo gli inquirenti, era diventata un “assumificio” funzionale alle aspirazioni politiche del suo vertice. Indagato per abuso d’ufficio e peculato, infatti, Pasqualino Ruberto (nominato presidente di “Calabria Etica” dall’ex governatore Scopelliti) si era candidato a sindaco di Lamezia Terme alle ultime amministrative.

Pochi giorni prima delle regionali e in vista delle comunali della città in provincia di Catanzaro, Ruberto aveva proceduto all’assunzione di 251 lavoratori nell’ambito di quattro progetti. A questi poi se ne sono aggiunti altri 450 sui cui contratti stanno ancora indagando gli investigatori che nei mesi scorsi hanno acquisito tutta la documentazione nella sede della società in house e negli uffici della Regione Calabria.
La procura ha anche sequestrato 361 mila euro a Ruberto. Che sono l’equivalente, stando agli accertamenti dei carabinieri, la cifra complessiva di due mensilità degli stipendi pagati ai primi 251 lavoratori assunti.
Tutto questo can can avrebbe dovuto consigliare l’accantonamento di Calabria Etica dalle vicende regionali e invece ci arriva una grave segnalazione dal Vibonese.
Sono un amministratore di un comune vibonese, da anni partecipo al bando del servizio civile ed è da anni che mi ritrovo a leggere sempre le stesse graduatorie, sempre gli stessi che entrano…
Il servizio civile è stato gestito e valutato da Fondazione Calabria Etica per anni ma da quest’anno sembra sia opportunamente passato in maniera diretta alla Regione ma la realtà è completamente diversa. Gli ex coordinatori e lavoratori di Calabria Etica redigono progetti, con tanto di compenso, in alcuni Comuni e come per magia vengono approvati dalla Regione, che dovrebbe vedere come il fumo negli occhi questa gente, visto quanto è accaduto. E invece i responsabili che controllavano Calabria Etica sono rimasti all’ufficio servizio civile senza che nessuno (e quindi anche la procura) se ne sia accorto. La questione è molto grave perché questo atteggiamento significa che la storia non cambia. E che la procura di Catanzaro non è attenta come dovrebbe.
Mi chiedo e vi chiedo: Calabria Etica è ancora viva e gestisce dietro le quinte il servizio civile?
Di conseguenza, chi vuole dare un’opportunità a giovani ragazzi per entrare nel
servizio civile deve sborsare 1700 euro per un progetto di 20 paginette…
Se fosse vero che la Regione controlla le attività del servizio civile perché non nota la graduatoria copia di ogni anno per il servizio civile?
Quien sabe.
Lettera firmata