Lettere a Iacchite’: “Cosenza, ma come si fa a chiedere ai genitori il pagamento delle rette dell’asilo?”

Caro direttore,

le scrivo per informarla dell’ennesimo scandalo che avviene ai tempi del Covid-19! Le risparmio la retorica dei tempi difficili per tutti (io e mio marito non percepiamo 1€ da febbraio) e mi concentro sull’arrivismo cieco che affligge purtroppo alcuni di noi!

Mio figlio frequenta un asilo privato di Cosenza. La retta è sempre stata un po’ sopra le nostre possibilità ma stringendo i denti siamo sempre riusciti a pagarla. Come lui, frequentano quest’asilo un centinaio di bambini che in questi giorni sono stati sottoposti a una richiesta/ricatto da parte della direttrice completamente assurda!

Invece di venire incontro ai bambini oltre che alle famiglie che la conoscono ormai da un po’ e che hanno scelto la sua struttura tra tante, ha deciso di inviare una mail indegna nella quale ci obbligherebbe a continuare il pagamento delle rette mensili nonostante (come è ovvio) non stanno frequentando l’asilo e di conseguenza non stanno usufruendo di nessun servizio!

Abbiamo immediatamente creato vari comitati di classe restando allibiti da tale pretesto oltre che dal modo utilizzato dalla gentile dottoressa. È indubbio che ci vede esclusivamente come dei clienti, come degli assegni, e non come degli esseri umani! Chiede oltre €200 per il nido e €150 per le altre tre classi… quindi facendo un breve calcolo le entrerebbero in tasca oltre ventimila euro! Di un semplice rimborso spese per mantenere l’attività in vita  proprio non si tratta. Le poche maestre assunte sono in cassa integrazione e di locazione ed esagerando alla grande pagherà 3.000€.

A questo punto ci chiediamo: il resto dei soldi che pretende a cosa servono? È umiliante per me fare i conti in tasca alle persone.. ma questo speculare sulle difficoltà degli altri mi sembra un atteggiamento ancora più riprovevole ! Avevamo avanzato la proposta di REGALARLE un piccolo mensile che le permettesse economicamente la riapertura a settembre eppure l’ha rifiutato con toni a dir poco scontrosi !

Allora, mia cara direttrice, io  al supermercato ho imparato ormai a controllare anche il prezzo delle uova, non cederó mai al tuo ricatto e di conseguenza sarò costretta a trasferire (quando finalmente le scuole riapriranno) mio figlio in un altro asilo. Mi dispiace che hai potuto usare questa formula prevaricatrice (perché sai bene che le mamme per i figli si farebbero fare anche i salassi) e non hai guardato in faccia neanche l’emergenza con la quale convive ormai tutta l’Italia! Mi auguro che qualcuno agirà come me così il tuo incasso superiore ai diecimila euro per questi mesi lo perderai… e proprio esagerando il mio augurio è che un po’ di vergogna durante questi giorni santi la proverai! Grazie.

Lettera firmata