Ci risiamo. Ogni qualvolta si presenta un guaio giudiziario riconducibile alla sua azione amministrativa, puntualmente arriva il suo comunicato di discolpa. E giù con la solita solfa: io non c’entro, la colpa non è mia, io do solo indicazioni, io non mi occupo dei dettagli tecnici e burocratici, la colpa è degli altri. Infatti Occhiuto nel suo delirio di discolpa sull’ennesima operazione della Dda di Catanzaro su piazza Bilotti, dice: “Il mio coinvolgimento nella vicenda è riconducibile esclusivamente all’azione di un amministratore che, non occupandosi dei profili strettamente tecnici e burocratici ma avendo a cuore il bene della città ed il raggiungimento di obiettivi preminenti ed importanti, come la consegna alla cittadinanza di una nuova opera di grande importanza, sollecita ed incalza la definizione dei procedimenti, ma sempre nel pieno rispetto della tutela della sicurezza dei cittadini”.
A smentire le affermazioni di Occhiuto, come sempre false, le intercettazioni telefoniche ad opera della Guardia di Finanza che sul travagliato appalto di piazza Fera si è spesa tanto, così come vi raccontiamo da anni.
Dice Francesco Tucci, direttore dei lavori, al telefono con il collaudatore Antonio Alvaro: “… ho parlato con il sindaco riguardo a tutti i problemi per l’apertura della piazza, e lui mi ha detto: “dovete aprire la piazza e basta!”
Nel corso della telefonata i due, pressati del sindaco, concordano di truccare le carte, rispetto al mancato collaudo della piazza, e porre una serie di limitazioni, come quelle che non si può ballare all’interno della piazza, per evitare rischi.
Ora, ognuno è libero di credere a ciò che gli pare, ma la domanda è: perché Tucci dice ad Alvaro che il sindaco lo sta pressando per aprire la piazza il 17 dicembre, nonostante lo stesso lo avesse informato della mancanza del collaudo e dell’impossibilità di effettuarlo prima dell’inaugurazione? Tucci, che non sapeva di essere intercettato, queste cose sul sindaco che diceva al collaudatore Alvaro, se le inventava? Sputava veleno contro il sindaco perché non sapeva che dire? Ad ognuno la propria interpretazione.
Ma non finisce qui lo scaricabarile a cui il sindaco Occhiuto ci ha abituato. Non potendo accusare direttamente Gratteri, come ha fatto Madame Fifì, Occhiuto, se la prende con il solito Morra con il quale da anni battaglia a suon di denunce.
Dice Occhiuto: “Ho piena fiducia nell’operato della magistratura, che come è noto è vincolata dall’obbligatorietà dell’esercizio dell’azione penale, ma mi duole che il procedimento in questione, per il quale la comunità dovrà sostenere costi e sacrifici veramente inutili, consegua alla denuncia del senatore Nicola Morra, animato dall’evidente intento di mettere in cattiva luce l’operato di chi cerca rendere Cosenza una città nuova, vivibile ed al passo con le più importanti città europee”.
Effettivamente il senatore Morra ha denunciato l’amministrazione Occhiuto decine di volte. Nello specifico di piazza Fera, il senatore ha denunciato la costruzione di un soppalco abusivo all’interno dell’altrettanto abusivo McDonald’s sito sotto la piazza, che ha prodotto l’ennesimo avviso di garanzia al sindaco. Una denuncia, questa, che con il sequestro di oggi ha poco a che fare. O meglio, quella di oggi è da configurarsi come un altro “filone” delle tante inchieste su piazza Fera/Bilotti. O come piace pensare a tanti un nuovo tentativo – vista anche l’inoperosità della procura di Cosenza a procedere contro il sindaco, nonostante denunce ed evidenti reati, come dimostra il caso in questione – del dottor Gratteri, bocciato nelle sue precedenti inchieste sulla piazza dalla Cassazione, di scoperchiare il maleodorante pentolone della masso/mafia che governa Cosenza..
Anche qui ognuno è libero di pensare quello che gli pare, ma suona strano che un sindaco indichi come “problema” chi, rilevato gravi e illegali pratiche amministrative, si rivolge legittimamente alla magistratura, e non tenga conto, invece, di quello che il Gip nelle conclusioni dell’ordinanza di sequestro della piazza, dice: “… l’utilizzo di piazza Bilotti, soprattutto da parte di un numero considerevole di utenti, come avviene in occasioni delle manifestazioni di varia natura, tenuto conto dei difetti riscontrati sulle saldature e delle irregolarità commesse al fine del rilascio del certificato di collaudo, potrebbe determinare un cedimento strutturale o un crollo della stessa di cui, allo stato, non risulta possibile prevederne l’estensione, con la conseguenza che deve essere sottoposta a sequestro l’intera area”.
Bene, per Occhiuto il fatto di aver messo a rischio i cittadini con consapevolezza (come dicono i dirigenti e tanti altri) non vuol dire niente e non fa niente, perché a lui lo assiste san Francesco, mentre il vero problema, nonostante tutto quello che emerge dall’ordinanza, è chi se la “canta” con i magistrati.