Quella che doveva essere la cerimonia del “battesimo” di Mimmo Lione in zona Santelli a Cassano, o forse un ritorno a casa del figliol prodigo, mentre fino al giorno prima sembrava essere una manifestazione pubblica, nella giornata di domenica si è rivelata un’iniziativa di alto profilo politico, dove solo pochi intimi hanno potuto partecipare e con la quale il buon Lione, amministratore del complesso termale sibarita da circa dieci anni, non ha fatto a meno di mettere in evidenza tutti i suoi traguardi di amministratore, vergati con tanto di comunicato stampa il giorno dopo, dal quale traspare un’operazione di rilancio finalizzata ad una sua riconferma piuttosto che alla promozione del prestigioso complesso termale cassanese.
L’iniziativa, che si sarebbe dovuta svolgere alla presenza della governatrice della Regione Calabria Jole Santelli, che invece ha dato forfait, aveva come oggetto l’inaugurazione della prima Spa di proprietà regionale, denominata Clarentia.
Un’iniziativa promossa e propagandata con ogni mezzo ed alla quale numerosi cittadini cassanesi erano convenuti, dopo due mesi di lockdown, convinti di poter finalmente trascorrere una serata nel complesso termale a loro tanto caro.
Invece, ad attenderli ai cancelli rigorosamente sbarrati, le guardie ecozoofile del Parco Nazionale del Pollino, le quali, con tanto di lista invitati, si sono viste costrette a rimandare a casa l’enorme mole di persone che avevano accettato di buon grado l’invito fatto circolare per giorni su facebook e sui principali canali di informazione.
L’evento d’élite, così come è stato ribattezzato, ha visto tra le altre cose un ritorno eccelente per i Cassanesi (mancava dal 2001 quando fu candidato al Senato per Forza Italia), nientepopodimenoche Francesco Samengo (in carne e ossa!), vecchio volpone democristiano, poi passato alla corte di Berlusconi, già amministratore della Cassa di Risparmio di Calabria e di Lucania ai tempi dello scandalo che la vide coinvolta negli anni ’80, deus ex machina dell’infinito carrozzone di Sviluppo Italia (ora si chiama Invitalia), salito alla ribalta delle cronache di malapolitica di tutta Italia, oggi molto amico di Renzi oltre che del Cavaliere, e Presidente Nazionale dell’Unicef (!).
Un evento costato sicuramente molte migliaia di euro per inaugurare una Spa che ancora non funziona e sulla quale già pendono molti interrogativi: quanto è costata e come sono stati selezionati i fornitori sono le domande che di più aleggiano non solo tra la gente ma anche negli ambienti della politica che “conta”.
Ma soprattutto, oggi, nella città delle Terme, ci si chiede a che scopo si è inaugurata in fretta e furia la struttura e soprattutto, domanda più frequente è: chi ci lavorerà?
Quando si utilizzano soldi pubblici, sono queste le domande alle quali la politica dovrebbe imparare a dar risposta, anche e soprattutto perché la gente ha imparato da tempo a leggere e scrivere ed alle vacche di Fanfani oramai non ci crede più nessuno.
Infatti, da una lettura critica del comunicato stampa, a firma di Lenin Montesanto (che galleggia alla grande negli uffici stampa jonici di tutti i colori), addetto stampa “bipartisan” scelto proprio da Lione per promuovere il suo operato all’interno del complesso termale, l’unica proposta di rilancio riguarda proprio la figura dello stesso Lione, oggi a fine mandato ed attualmente con un doppio incarico di amministratore unico di ente termale. Lione infatti è anche amministratore delle Terme di Galatro, in provincia di Reggio Calabria, un regalo avuto dal suo ex padrino politico Giuseppe Giudiceandrea (meglio conosciuto come il prototipo del comunista col culo degli altri) nel corso della gestione Oliverio alla Regione Calabria. Diciamo ex perché, prima delle ultime Regionali, Lione avendo fiutato l’aria che tirava s’è buttato con i Cinghiali e quindi con il centrodestra.
Lo si intuisce già solo leggendo un passaggio del chilometrico comunicato: “… Promossa a pieni voti la gestione a firma Domenico Lione, amministratore unico dal 2014. Quella delle Terme Sibarite è un’esperienza positiva ed un modello regionale virtuoso non solo da confermare ma da continuare ed imitare…”.
Ma forse proprio l’esperienza Giudiceandrea costerà cara al caro Lione, un tempo braccio destro dell’attuale assessore regionale all’Agricoltura e Welfare Gianluca Gallo, che in sede decisionale potrebbe avere un’incidente voce in capitolo sulla scelta del prossimo amministratore del complesso termale cassanese. Radio politica infatti, già parla di altri nomi che potrebbero succedere proprio a Lione e, guarda caso, si tratta di fedelissimi di Gallo.
In pole position infatti, sembrerebbe che ci siano l’avvocato Francesco Lombardi, sacrificato dal centrodestra alle ultime elezioni amministrative contro Papasso, ma anche l’ex consigliere comunale Elda Cosenza e il presidente del circolo di Forza Italia di Castrovillari, Liborio Bloise, fedelissimi di Gallo appunto.
Sono le voci di Radio politica, quella che racconta quotidianamente gli inciuci delle stanze dei bottoni, nelle quali i signori citati gironzolano ormai da anni.
In una terra dove la fuga dei cervelli è oramai una cosa normale e dove solo gli amici degli amici trovano posto, ad iniziare dalla partecipazione ad una cerimonia di inaugurazione per finire a qualcosa di molto più importante.