In data odierna militari del Reparto Operativo dei Comando provinciale del Carabinieri di Cosenza hanno eseguito misura di custodia in carcere, disposta dal Gip del Tribunale di Cosenza, su richiesta della procura di Cosenza, nei confronti dell’ingegnere Massimo Cundari, 54 anni, ex comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Cosenza, per i reati di concussione e falso in atto pubblico. Il procedimento penale nasce dalla denuncia di un imprenditore, operante nella commercializzazione di prodotti petroliferi, che ha riferito di essere stato costretto a promettere e a consegnare indebitamente al pubblico ufficiale somme di denaro (11 mila euro), con riferimento al rilascio delle autorizzazioni amministrative inerenti la realizzazione di un impianto GPL.
A seguito di ciò, la procura ha disposto gli immediati riscontri, che sono stati eseguiti dai Carabinieri di Cosenza ed hanno consentito di delineare un solido quadro accusatorio. In particolare, la Pg procedente ha monitorato l’ultima dazione di denaro da parte dell’imprenditore al Cundari ed ha proceduto al sequestro della somma. Nel corso delle indagini sono emersi ulteriori, gravi fatti, penalmente rilevanti, ancora oggetto di ulteriori investigazioni.
I carabinieri e i magistrati inquirenti sono convinti che quello denunciato dall’imprenditore possa non essere un episodio isolato e, per questa ragione, hanno sequestrato e stanno esaminando altri documenti relativi ad autorizzazioni e verifiche disposte da Cundari negli ultimi anni.
I carabinieri, guidati dal tenente colonnello Raffaele Giovinazzo, due settimane fa avevano perquisito la sede provinciale dei Vigili del Fuoco. Cundari, dapprima trasferito al comando di Forlì-Cesena, è stato poi trasferito in Sardegna dove avrebbe dovuto prendere servizio il 30 giugno. Era già stato sospeso dal servizio a Cosenza prima che arrivasse il decreto di perquisizione della procura di Cosenza e in città era ormai chiacchierato da molto tempo.