Nel corso del pomeriggio del 9 settembre 2020 Marcello “Mazzetta” Manna o il quaquaraquà, era stato costretto a prendere posizione sulla vile aggressione al cronista di Iacchite’ Michele Santagata e non aveva perso occasione per provare ancora una volta a mistificare la realtà. Questo il suo ignobile pensiero.
In merito alla vile aggressione al Sig. Santagata ribadisco che qualunque azione intimidatoria o di violenza comunque usata non è mai accettabile.
Nessuna giustificazione verso chi usa violenza fisica, verbale o scritta.
Apprendo dai media, tra le altre cose, che in occasione del fatto denunciato si sarebbe fatto riferimento alla mia persona da parte degli aggressori.
Ho già richiesto agli organi inquirenti di compiere tutti gli opportuni accertamenti sia in ordine alla dinamica del fatto, sia in ordine alla individuazione dei soggetti responsabili, riservandomi eventuali azioni a tutela della mia persona.
E’ di tutta evidenza come certe circostanze o causalità non possano non far riflettere.
L’accanimento mediatico nei miei confronti e la violenza ingiustificata contro il Sig. Santagata sembrerebbero andare nella medesima direzione.
Esprimo, dunque, la piena condanna rispetto a quanto accaduto come cittadino, come Sindaco, ma anche come altra parte lesa in questa ignobile vicenda.
Fin qui il quaquaraquà. E’ del tutto evidente come Manna sia stato solo “costretto” a scrivere queste poche righe di circostanza – tra l’altro in gravissimo ritardo quasi ad attendere quale sarebbe stata la reazione dell’opinione pubblica – davanti alla marea di solidarietà ricevuta da Iacchite’ e alla unanime e generale condanna di quanto accaduto ma l’aspetto gravissimo e decisamente pericoloso è quello di accostare quanto scrivono i media – compreso Iacchite’ – sul suo conto con l’aggressione subita dal nostro cronista. Anche i bambini capiscono che contro Manna non c’è nessun accanimento mediatico perché ci troviamo davanti ad un soggetto beccato in flagranza di reato mentre consegna una “mazzetta” ad un giudice per far assolvere un boss mafioso che dovrebbe stare in galera da anni ed invece è a piede libero e sguazza nel lusso grazie soprattutto ad un avvocato corrotto fino al buco del culo come Manna.
La verità è che non c’è nessun accanimento mediatico contro Manna, perché ci sarebbe stato e c’è ancora bisogno di una campagna mediatica molto più “forte” contro la sua arroganza e il suo disperato tentativo di negare l’evidenza ma soprattutto che non c’è nessuna “medesima direzione” tra quanto viene scritto in maniera sacrosanta contro il quaquaraquà e l’aggressione a Santagata. Manna deve sapere che le nostre strade non potranno MAI incrociarsi o incontrarsi mentre sa benissimo non solo che non è parte lesa (!!!) in questa ignobile vicenda ma ne è in maniera del tutto evidente l’ispiratore principale insieme al boss mafioso che difende.
La prova provata è che Manna neanche davanti alla condanna con rito abbreviato (che è a tutti gli effetti un’ammissione della propria colpevolezza) di uno degli aggressori di Michele, è riuscito a scrivere una sola parola di… condanna. Ma a Cosenza e a Rende lo sanno tutti che quegli aggressori li hanno mandati lui e Patitucci.
Il tentativo, squallido e viscido, di provare a metterci contro chi ha soltanto fatto il suo dovere pubblicando quella foto dalla quale emerge in tutta la sua gravità la sua colpevolezza, è repellente quanto il suo degrado etico e morale. E l’evidenza della malafede di Manna emerge in tutta la sua gravità oggi, perché, a fronte non solo dell’arresto dei due aggressori, ma addirittura della condanna con rito abbreviato di uno dei due, NULLA è stato ancora scritto dal “mazzettaro” di cui sopra…
Di conseguenza, rispediamo al mittente oggi come allora le vergognose elucubrazioni di Manna e continueremo a scrivere su Iacchite’ quello che è, fino a quando un giudice non lo spedirà dove merita ovvero FUORI DAGLI UFFICI PUBBLICI nei quali esercita ovvero il TRIBUNALE DI COSENZA E IL COMUNE DI RENDE. A futura memoria.