Divieto di lasciare la propria regione per tutte le festività, dal 21 dicembre al 6 gennaio. Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto Covid, che tra i suoi effetti ha anche quello di estendere la durata dei Dpcm fino a 50 giorni. L’ultimo decreto del presidente del consiglio dei ministri, infatti, scadrà tra poche ore: il governo ha quindi varato il dl con la cornice normativa del prossimo Dpcm, che Giuseppe Conte firmerà oggi 3 dicembre e che sarà in vigore da domani, 4 dicembre. Le norme del decreto Covid saranno valide per tutto il territorio nazionale sicuramente fino all’Epifania e indipendentemente dal colore della regione. Dopo l’approvazione il Consiglio dei ministri ha continuato a discutere sulle misure che saranno inserite nel prossimo dpcm.
Il confronto in Cdm sulle nuove misure per le Feste – Da giorni si susseguono indiscrezioni e ipotesi sulle misure che verranno disposte dal governo. Secondo fonti di maggioranza, le ultime mediazioni prevedono: i ristoranti aperti a pranzo anche a Natale e Capodanno, il coprifuoco alle 22 e il divieto di cenoni negli alberghi il 31 dicembre. E ancora, il divieto di spostarsi da una Regione all’altra se non per lavoro o salute, per raggiungere la residenza o per “necessità”, autocertificate, come quella di “assistere un genitore solo”. Il divieto di uscire dal proprio Comune il 25 e 26 dicembre. E la raccomandazione a non sedersi a tavola, anche dentro casa, nelle festività con persone non conviventi. Questi sarebbero i contorni della linea dura del governo: dal 21 dicembre al 7 gennaio (ma le date potrebbero ancora variare) limitazione degli spostamenti e “lotta” agli assembramenti, a partire dalla chiusura delle piste da sci. Ma non tutto è deciso, a partire dalla scuola. Tanto che fino all’ultimo va in scena un durissimo braccio di ferro tra le forze di maggioranza: al Senato Italia viva e una minoranza del Pd chiedono di permettere i ricongiungimenti familiari anche fuori Regione. Lo scontro tra i capigruppo Davide Faraone (Iv) e Andrea Marcucci (Pd), come riferito dall’agenzia Ansa, è stato solo l’anticipo della tensione che potrebbe ricrearsi in consiglio dei ministri. Restano le ultime ore per trattare.
LE BOZZE DEL DECRETO COVID
LA DURATA E I LIMITI DEI DPCM – Le misure previste dai Dpcm per fronteggiare l’emergenza Covid potranno durare fino a 50 giorni: cambia dunque il limite previsto finora che era pari a 30. Lo prevede il primo articolo del nuovo decreto legge. La bozza prevede inoltre al comma 3 “che nel medesimo periodo dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021, con i predetti decreti del presidente del Consiglio dei ministri possano essere adottate specifiche misure, tra quelle previste dal decreto-legge n. 19 del 2020, anche indipendentemente dalla classificazione in livelli di rischio e di scenario”.
DIVIETO DI MOBILITA’ TRA REGIONI – “Dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 è vietato”, si legge sempre nella bozza, “nell’ambito del territorio nazionale, ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione“.
LE MISURE CHE SARANNO PREVISTE DAL DPCM
SCUOLA, VERSO IL “GRADUALE RIENTRO” – Ancora non è chiaro come il governo intenda muoversi sul fronte scuola. Nel prossimo Dpcm ci saranno misure “per un graduale rientro a scuola al quale stiamo lavorando in queste ore”, ha detto oggi la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina all’incontro col Forum degli Studenti e i coordinatori regionali delle Consulte studentesche. Ieri il premier Conte aveva ipotizzato anche un ritorno sui banchi già dal 14 dicembre, ma resta ancora il nodo degli ingressi scaglionati e dei trasporti da risolvere. In questo senso si attende il coinvolgimento dei prefetti. La scuola nel suo complesso dovrebbe comunque riaprire dopo la Befana. La Ue ha indicato come misura cuscinetto di allungare le vacanze di Natale e dunque posticipare il rientro in aula.
QUARANTENA PER CHI TORNA DALL’ESTERO – La misura, che dovrebbe essere valida dal 20 dicembre, è pensata soprattutto per chi intenda andare a sciare in Svizzera – che ha tenuto le piste aperte – o in Paesi dell’Unione europea, come Slovenia e Austria, con quest’ultimo paese che ha annunciato di aprire le piste solo ai residenti.
RISTORANTI APERTI A PRANZO NEI GIORNI FESTIVITA’ – Secondo le ultime indiscrezioni, si potrà pranzare al ristorante il 25 e 26 dicembre, a Capodanno e per l’Epifania. La sera invece resteranno chiusi visto in vigore il coprifuoco.
APERTURA NEGOZI E OUTLET – I negozi dovrebbero restare aperti nei giorni delle festività per lo shopping fino alle 21, per permettere di ‘spalmare’ la clientela lungo un arco di tempo più ampio possibile e ridurre il rischio di assembramenti. I centri commerciali saranno aperti nei fine settimana fino al 20 dicembre, ma chiusi nelle festività natalizie.
CROCIERE VIETATE – Fino a qualche giorno fa sembravano una delle poche eccezioni consentite pur con strettissime misure di sicurezza. Invece il governo ha deciso di proibire i viaggi sugli hotel del mare.