Basilicata, Calabria, Lombardia e Piemonte torneranno nella fascia gialla da domani, domenica 13 dicembre. La nuova ordinanza che sarà firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati della Cabina di Regia riunitasi ieri ridisegna la mappa del rischio italiana nel giorno in cui il report sul monitoraggio settimanale prodotto dall’Istituto Superiore di Sanità parla di una situazione in parziale miglioramento.
Nel rapporto dell’Iss, che fa riferimento al periodo tra il 18 novembre e l’1 dicembre, si legge che l’indice Rt è calato a 0,82 ed è inferiore a 1 in tutte le Regioni, tranne che in Molise (1.48) e Veneto 1.01. “Si continua ad osservare una riduzione generale del rischio” di trasmissione di Sars-Cov-2, scrivono gli esperti nella bozza, “con la maggior parte delle Regioni/province autonome a rischio moderato e due a rischio basso“, cioè Basilicata e Molise. Non abbastanza, però, per abbassare la guardia. In 5 Regioni la classificazione complessiva del rischio è ‘alta’: si tratta di Emilia-Romagna, provincia di Trento, Puglia, Sardegna e Veneto. Di queste, aggiunge l’Iss, Puglia e Sardegna sono state classificate a rischio ‘alto’ e/o equiparate a rischio ‘alto’ per 3 o più settimane consecutive; questo prevede specifiche misure da adottare a livello provinciale e regionale”.L’istituto avverte però che è “necessario mantenere i livelli di trasmissibilità significativamente inferiori a 1 su tutto il territorio nazionale consentendo una ulteriore diminuzione nel numero di nuovi casi di infezione e, conseguentemente, una riduzione della pressione sui servizi sanitari territoriali ed ospedalieri”. La situazione epidemiologica, infatti, “rimane grave e si raccomanda che, in base all’impatto sui servizi sanitari e territoriali, una modulazione delle misure di mitigazione nelle Regioni/PA eviti di rilassare le misure stesse”, pena una “rapida inversione della tendenza”. Non è un caso che l’Iss dica esplicitamente di “attendere prima di considerare un rilassamento delle misure, ivi comprese quelle della mobilità“. Proprio un punto su cui invece opposizione e parte della maggioranza vorrebbero meno rigore.
La dichiarazione di zona gialla comporta la libertà di uscire dal proprio comune, recarsi in qualsiasi luogo del proprio distretto regionale e di spostarsi in un’altra regione catalogata con lo stesso livello di rischio epidemiologico (giallo). Tuttavia, la libertà di spostamento dovrà sottostare ad altre regole a partire dal 21 dicembre e fino al 6 gennaio. In quel periodo non si potrà uscire dalla Regione. Salvo cambiamenti (attualmente in discussione), inoltre, per i giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno vige il divieto di uscire dal proprio comune.
Resta il divieto di circolazione dalle 22 alle 5 (il coprifuoco), che sarà esteso fino alle 7 di mattina nel giorno di Capodanno e quindi post San Silvestro.
Bar, ristoranti, pub, pasticcerie e gelaterie potranno operare con il servizio al tavolo dalle 5 alle ore 18. Successivamente potranno restare aperti, come era per l’arancione ed il rosso, per asporto e consegna a domicilio fino alle 22.
Festivi e pre-festivi sono caratterizzati dalla chiusura nei centri commerciali di attività non essenziali, per evitare assembramenti. Potranno continuare ad operare anche in quei luoghi farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, generi alimentari, rivendite di tabacchi, prodotti agricoli e florovivaistici. Oltre alle edicole.