“Lo dissi già in occasione della conferenza stampa, dopo l’omicidio della dottoressa Giordanelli, che era nostra intenzione indagare nel retroterra della vicenda, e il retroterra c’è, evidentemente”.
Lo dice all’agenzia Agi il procuratore capo di Paola (CS), Bruno Giordano, in relazione all’incendio, avvenuto ieri, dell’auto di Serena Giordanelli, sorella di Annalisa, il medico di base ucciso il 27 gennaio scorso a Cetraro mentre passeggiava dal cognato Paolo Di Profio, marito, separato, di Serena. “Al momento non ci sono altri indagati – conferma Giordano – ma stiamo lavorando su quanto accaduto”.
Fin qui le dichiarazioni del procuratore di Paola.
Ora, con tutto il rispetto per il magistrato e soprattutto alla luce della palese e vigliacca intimidazione alla famiglia Giordanelli, è mai possibile che il dottore Giordano non sia a conoscenza di chi è (o al massimo chi era) l’amante dell’ex moglie di Paolo Di Profio?
Possibile che a Cetraro nessuno gli abbia detto, magari sottovoce, a quali poteri possa rispondere questo signore che ha iniziato una relazione pericolosa con la signora Serena Giordanelli?
Caro procuratore, se proprio non riesce a sapere chi è, ci faccia un colpo di telefono o ci scriva una mail… E’ evidente che Giordano sa di cosa parliamo ed è altrettanto evidente che l’assassino di Annalisa si attende qualcosa dalla famiglia Giordanelli a colpi di omicidi e di intimidazioni. Ma, caro procuratore, per cortesia, non offenda la nostra intelligenza e cerchi di tutelare i signori Giordanelli. Ma sul serio, non come sta facendo adesso!