Cosenza 2016, Coscarelli (M5s) candidato “stampella” dei poteri forti?

Un gruppetto di Cavalieri del Santo Sepolcro. Coscarelli è il primo a destra, quello vicino al muro

Dopo una pausa di riflessione, crediamo sia venuto il momento di rompere gli indugi sul caso del candidato a sindaco del Movimento Cinque Stelle. Parliamo ovviamente dell’ingegnere Gustavo Coscarelli, espressione del senatore Nicola Morra, socio del Rotary Club e Cavaliere del Santo Sepolcro di Gerusalemme, cioè due associazioni che fanno a pugni con i principi del Movimento. 
Premessa: nessuno qui mette in discussione la persona o la professionalità di Coscarelli, ma quelle “anomalie”, cui accennavamo, che lo stesso si porta dietro, e che sono in totale contrasto con la filosofia del movimento.

Eppure, all’interno dei Cinque Stelle, sono previste espressamente proprio le cosiddette “graticole”, all’interno delle quali, nel rispetto della trasparenza, gli attivisti dovrebbero rivolgere ai candidati la fatidica domanda degli “scheletri nell’armadio”. L’intento è proprio quello di evitare spiacevoli sorprese, che, in questo caso (quello di Coscarelli), si sono puntualmente presentate.
Sì, perché pare che l’ingegnere Coscarelli, nel corso della sua presentazione agli attivisti, non abbia detto che gli piacciono il Rotary e i Cavalieri del Santo Sepolcro, occultando così una verità che è emersa successivamente.
L’interrogativo che si pongono i militanti ma anche i semplici simpatizzanti di un movimento che è l’unica alternativa ad un sistema di potere sempre più disgustoso è semplice.
C’è qualcuno che ci può spiegare come fa un qualsiasi soggetto a rispettare delle regole, se questo è legato ad uno o più impegni (regole) da rispettare?
La logica e il buon senso imporrebbero all’ingegnere Gustavo Coscarelli di fare un passo indietro e di impedire che il Movimento Cinque Stelle possa essere rappresentato da un soggetto che non ha (quasi) niente da spartire con le logiche dei seguaci di Beppe Grillo. Ma sembra certo che questo non avverrà. E così ci esporremo al paradosso che il candidato grillino possa diventare la “stampella” di qualche furbacchione legato mani e piedi ai poteri forti che vuole mettere paura al candidato (palese o nascosto) del PD. Vi pare possibile?

In ogni caso, Iacchite’ non mollerà la presa e continuerà ad indagare. Come sempre.