Calabria 2021, M5s tra Tansi e Pd: il tuo ruolo ci spieghi qual è?

Non c’è due senza tre. Ritenta sarai più fortunato. Forse la terza “convocazione” sarà la volta buona. Perché a guardare l’esito dei due “tavoli” convocati dal Pd, nella persona del commissario Graziano, con lo scopo di costituire una grande coalizione da contrapporre al centrodestra unito alle prossime elezioni regionali in Calabria, dire che è finita a tarallucci e vino, è dire poco. Neanche il tempo di sedersi e via subito alle prime scaramucce. Graziano e Tansi danno il meglio: un breve battibecco tra i due sul “tema del candidato”, e Tansi, che pone l’accettazione della sua candidatura a presidente come indiscutibile, lascia il tavolo accompagnato dalle parole di Graziano: “anche il Pd ha una sua dignità”. Fine della riunione.

Che il Pd non voglia rinunciare alla propria identità ci può stare, ma se la sua dignità passa attraverso la candidatura dei soliti noti, come sostiene Graziano, allora, va da se che gatta ci cova. Una gatta che ha un nome e un cognome, Nicola Irto. Il candidato “ideale” che secondo Graziano deve passare a tutti i costi, costi quel che costi. Da qui il pretesto di usare la dignità del partito per creare le giuste condizioni di guerra con Tansi che come al solito cade nel trappolone mani e piedi.

Beata ingenuità: se hai deciso di partecipare ad una riunione hai il dovere civico di ascoltare, e poi, dopo aver tratto le dovute conclusioni, dire la tua. Altrimenti declini l’invito e ognuno per la propria strada. Se non hai niente da dire perché continuare ad accettare inviti segreti? Un modo di fare e gestire i rapporti politici che potrebbe essere frainteso: è difficile spiegare a chi usa la logica il perché Tansi prima accetta l’invito e poi scappa. Un agire che non fa certo onore a chi si propone di amministrare una regione come la Calabria. La serietà è un requisito che vale quanto l’onestà. E, francamente, si fa fatica a dare un senso alle azioni di Tansi. Questa suo altalenare tra il dire e non dire, il volersi alleare e il voler restare libero, rischia seriamente di inficiarne in maniera negativa la figura. Se la sua strategia sia pensata o spontanea non è facile capirlo. Certo è che così facendo il rischio che la sua corsa finisca come l’altra volta, si fa concreto.

Ma la colpa di tutto questo è solo del Pd e di Tansi? Certo che no. Ci sarebbe anche il Movimento 5 Stelle. Che come al solito naviga nelle acque dell’ambiguità. Qual è la posizione del Movimento in tutto questo nessuno lo sa. Cosa pensano dell’incontro di ieri lo dice Melicchio (un campione di coerenza) in un striminzito post dove più che dire allude. Queste le sue struggenti parole: “La Calabria vive una condizione drammatica. Chi vuole risollevarne le sorti deve preoccuparsi esclusivamente di questo! I calabresi conoscono bene la propria condizione e non la scordano mai. Non la scordano perché la vivono tutti i giorni sulla propria pelle. La politica spesso lo dimentica, soprattutto nei momenti determinanti, ancor di più se a far politica per la Calabria è un politico che non è calabrese. Quasi sempre finisce che ci si focalizza su questioni che nulla hanno a che fare con il vissuto quotidiano del cittadino, con cose del tipo “la dignità di partito”.

Critica il commissario del Pd Graziano perché non è calabrese, ma soprattutto perché si perde in discorsi che con i problemi della Calabria hanno poco a che fare. Senza ovviamente andare oltre, senza dire se la storia della grande alleanza va avanti oppure no. Se hanno un candidato da proporre oppure no, se hanno un programma da sottoporre all’attenzione dei possibili alleati, oppure no. Niente di niente come al solito. Perché anche a loro della Calabria importa poco. E lo abbiamo visto con l’inesistente azione parlamentare dei 18 eletti 5stelle in Calabria. Guardano tutto ciò che succede dalla finestra per poi decidere dove e come collocarsi. Le elezioni per loro sono una rogna. Come sbrogliare questa ingarbugliata matassa nessuno lo sa. Si naviga a vista tra sceneggiate, e carnevalate varie con un forte speranza: un rinvio delle elezioni in Calabria, vista la situazione politica, è la cosa più urgente da fare. In fin dei conti, un bel rinvio di 4 o 5 mesi, ci starebbe proprio bene. Giusto il tempo di riprendere fiato. In attesa di qualcosa che possa modificare l’attuale assetto politico regionale. Perché se continuiamo ad aspettare il famigerato cambiamento tanto urlato dai 5telle, mi sa che anche questa volta “ni cci trovanu ridiannu… Oppure, per dirla con Renato, il tuo ruolo ci spieghi qual è?