Veleni a Bisignano, cittadini e Associazione Valle del Crati in prima linea contro l’inquinamento

COMUNICATO DELL’ASSOCIAZIONE AMBIENTALISTA “VALLE DEL CRATI – BISIGNANO”

Con l’approssimarsi della fine del 2020, l’Associazione, con un breve riepilogo, intende rendere note tutte le attività di tutela dell’ambiente portate avanti in questo anno denso di avvenimenti negativi non solo a causa della pandemia, ma anche di altre situazioni dannose per il nostro territorio.

È vero che a Bisignano esiste da anni un dramma ambientale causato dallo sversamento di liquami velenosi direttamente nel fiume Mucone, come hanno accertato le indagini eseguite dagli uomini della Guardia Forestale per conto della Procura di Cosenza e precedentemente, cioè già nel 2008, ad opera degli agenti della Questura di Cosenza.

È vero anche che nessuno, finora, ha voluto o potuto far cessare questo stato di cose, mandando via dal nostro territorio questo impianto che ha causato il grave inquinamento ambientale venuto alla luce il 14 febbraio di questo anno con il sequestro del depuratore privato il quale era, peraltro, collegato a quello comunale che veniva utilizzato per lo scarico dei reflui provenienti dal trattamento dei rifiuti  industriali.

Quello che non è vero è il presunto disinteresse e addirittura la presunta omertà dei cittadini bisignanesi!

La popolazione di Bisignano, primi tra tutti gli abitanti del territorio limitrofo all’impianto e soprattutto gli agricoltori e gli imprenditori agricoli, hanno sempre reclamato e protestato per le forti esalazioni nauseabonde che provenivano dal depuratore. Hanno organizzato marce di protesta, manifestazioni, chiesto e ottenuto consigli comunali aperti per discutere del problema e per avanzare le richiesta di chiusura di questo impianto che distrugge le vita delle persone e la fiorente economia agricola della città.

Manifestazioni sempre sentite e partecipate come quelle del 2009, quando i cittadini hanno persino occupato l’aula consiliare del municipio per chiedere a gran voce di non rinnovare la convenzione stipulata tra il comune e la società Consuleco nell’anno 2000, che scadeva, per l’appunto il 2009.

Ma, come detto prima, nessuno ha potuto o voluto mandare via l’impianto dal nostro territorio.

E’ vero che negli anni successivi l’attenzione è un po’ diminuita, ma non certo per mancanza di interesse o per omertà. Si è cercato e trovato il modo di tacitare in parte il dissenso, impiegando un numero rilevante, (molto superiore al fabbisogno!) di persone per lavorare nell’impianto e per garantire un guadagno che facesse da contrappeso ai disagi che gli abitanti dei dintorni erano costretti a subire.

Ma successivamente all’emersione dei reati perpetrati, del 14 febbraio scorso, e al conseguente sequestro dell’impianto, tutti i cittadini bisignanesi si sono di nuovo mobilitati, formando un Comitato, prima e successivamente un’associazione ambientalista, legalmente costituita, appunto l’Associazione Ambientalista Valle del Crati-Bisignano.

I componenti dell’Associazione, sin da subito, hanno chiesto e ottenuto un consiglio comunale aperto agli interventi dei cittadini che si è tenuto il 28 febbraio di quest’anno, al quale hanno partecipato centinaia di persone, nonostante si cominciasse a delineare il problema del Covid 19. Nel corso del consiglio è stata avanzata la richiesta di revoca della convenzione con la Consuleco e di ritiro dell’autorizzazione allo scarico nel depuratore comunale.

Successivamente, non potendo fare altro a causa delle restrizioni imposte dal Governo, è stato richiesto più volte, per via telematica, un incontro con il Sindaco e tutti i consiglieri comunali per conoscere lo stato dell’iter delle richieste fatte.

Nel mese di settembre una delegazione di componenti dell’Associazione “Valle del Crati Bisignano” ha chiesto e ottenuto un incontro anche con l’assessore all’Ambiente della Regione Calabria, colonnello Sergio De Caprio per avanzare la richiesta di chiusura dell’impianto anche in questa sede.

Il periodo di look down non ha facilitato le azioni da mettere in atto, tuttavia, appena è stato possibile, il 13 Ottobre, è stata organizzata una grande manifestazione di protesta,  una marcia pacifica con autoveicoli e mezzi agricoli, (allo scopo di non creare assembramenti di persone) per richiedere al Sindaco e all’amministrazione comunale di emettere  gli atti necessari per

  • LA REVOCA DEFINITIVA DELLA CONVENZIONE
  • LA DEFINITIVA CHIUSURA DEL DEPURATORE PRIVATO DELLA SOCIETÀ CONSULECO E LO SMANTELLAMENTO DELL’IMPIANTO 
  • LA COSTITUZIONE IN GIUDIZIO NEL PROCESSO

La manifestazione, alla quale hanno partecipato (contrariamente a quanto qualcuno afferma!) TUTTE LE ASSOCIAZIONI PRESENTI SUL TERRITORIO, DI AMBIENTALISTI E DI AGRICOLTORI, si è conclusa con la consegna di un documento al protocollo del Comune di Bisignano contenente le richieste avanzate.

Risalgono a poche settimane fa, ulteriori incontri di componenti della nostra associazione ambientalista con il Sindaco e con gli assessori per acquisire informazioni riguardanti l’iter delle richieste.

Per quanto ci risulta anche alcuni consiglieri di minoranza, pochi per la verità, stanno facendo pressioni per ottenere la chiusura dell’impianto.

Come si può capire, la popolazione di Bisignano non è stata con le mani in mano a guardare con disinteresse quello che succede, né, tantomeno “il senso civico è latitante” come viene falsamente affermato per sminuire il nostro impegno e per cercare di vanificare le nostre azioni. Chi mette in giro queste false informazioni, da collocare nell’ambito della maldicenza e del becero pettegolezzo, deve sapere che il motto che viene riportato “nente sacciu e nente vitti”

NON CI APPARTIENE!!!

L’associazione Ambientalista “Valle del Crati – Bisignano”