Fonte: Acrinrete
Non avremmo voluto ma tirati dalla giacca da parte del nostro sindaco ritorniamo a “parlare” della presentazione del Palazzetto dello Sport avvenuta Lunedì 4 Gennaio 2020. In un recente servizio del nostro collega Tricoli, il signor sindaco afferma che la foto dell’assembramento “sarebbe” stata scattata da fuori per cui la prospettiva evidenzia questo “ammasso” di persone che secondo lui non c’è stato.
Al momento dell’ascolto dell’intervista siamo saltati sulla sedia perché non riuscivamo a capire se fosse vero quello che stavamo sentendo oppure no e dopo “solo” 10 volte di riascolto ci siamo resi conto, nostro malgrado, di aver intenso bene.
Per dovere di cronaca inseriremo tutte le foto, scattate da noi e da altri, in modo far vedere ai nostri concittadini che a noi piace raccontare la verità, le favole invece le lasciamo raccontare a chi vede le cose con gli occhi della propria fantasia.
Secondo quanto affermato nell’intervista dal sindaco, in preda ad un delirio di onnipotenza, l’assembramento non c’è mai stato, anzi sposta il posto del “capannello” all’ingresso del Palazzetto e continua che le 70/78 persone presenti alla manifestazione erano regolarmente in fila e nello stesso tempo non si posto il problema perché “non pensavo che si arrivasse ad una bassezza del genere”, riferito a noi che abbiamo avuto l’ardire di pubblicare le foto.
L’intervista continua con il sindaco che alla domanda del perchè abbia voluto effettuare questa presentazione prima risponde affermando che “abbiamo voluto dare un segnale di speranza” ma a telecamere spente, il nostro caro sindaco, afferma che la presentazione è stata fatta per “evitare di veder revocato il finanziamento come successo già nel 2018”.
Nostro malgrado assistiamo a questi teatrini per il solo tornaconto personale perchè le elezioni si avvicinano e dal momento che il fallimento è sotto gli occhi di tutti si cerca di mascherare la disfatta presentando opere ancora incomplete.
Il sindaco Capalbo ha tanti pensieri, lo sappiamo, uno fra tutti: dovrebbe pensare che è passato quasi un anno da quando la procura di Paola sta indagando su di lui per corruzione elettorale
Invitiamo il sindaco e i suoi scagnozzi alla lettura del famoso discorso di Pericle 431 a.C. dove è splendidamente sottolineato l’invito alla moralizzazione della politica.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.
Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.
Qui ad Atene noi facciamo così.
La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.
Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.
Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.
Qui ad Atene noi facciamo così.Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.
E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benchè in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.
Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia.
Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.
Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versalità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.
Qui ad Atene noi facciamo così.