Catanzaro 2017, l’informativa della Dda: mercato di consiglieri, la frenesia di Brutto e il “burattinaio”

Dopo Mimmo Tallini, Tommaso e Saverio Brutto; dopo “Farmabusiness”, “Basso profilo”. Ce ne sarebbe stato abbastanza per sciogliere per infiltrazioni mafiose il consiglio comunale di Catanzaro. Tanti altri Consigli sono stati sciolti per molto meno. Due anni e mezzo fa l’ipotesi scioglimento era molto quotata, visto che in Prefettura erano arrivati anche gli atti riguardanti il Comune di Catanzaro della seconda inchiesta e non erano mancati i rumors dell’arrivo della commissione d’accesso antimafia a Palazzo De Nobili. Ma poi non se n’è fatto nulla e con le stesse logiche si è arrivati all’incoronazione del “nuovo” sindaco Fiorita, in perfetta continuità con Abramo, anzi diremmo proprio la sua naturale estensione.

Intercettazioni e informative di Farmabusiness e Basso profilo raccontavavano il dietro le quinte della penultima campagna elettorale del 2017. Le strane alleanze, i tentativi di dossieraggio ma soprattutto la spasmodica remora a fare favori o addirittura ad avvicinare imprenditori già coinvolti in inchieste antimafia. Un “mercato dei consiglieri” lo definiscono gli investigatori della Dda. Materiale che in queste ore viene passato al setaccio begli uffici della Prefettura. Il rischio è che a Palazzo De Nobili arrivi una commissione d’accesso per verificare possibili infiltrazioni della criminalità. Una eventualità che porterebbe allo scioglimento. Un’onta mai provata dal capoluogo.

Ma torniamo all’informativa della Dda. E’ solo la punta dell’iceberg, eppure quel poco che si può leggere tra le decine di pagine coperte da omissis basta per gettare una luce sinistra sull’ultima campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale. Gli investigatori della Dda hanno coniato un termine per descrivere quanto accaduto nelle settimane precedenti il voto nel 2017: “consiglieri-mercato”. Due parole che unite hanno un suono devastante per la credibilità democratica della città.

Nei sei faldoni di documenti depositati per l’inchiesta Basso profilo sono contenute alcune note investigative redatte dagli uomini della Dda. Gran parte delle pagine sono ancora coperte da segreto istruttorio. le poche righe leggibili si focalizzano sulla figura di Tommaso Brutto, consigliere comunale eletto nella lista dell’Udc a sostegno del candidato sindaco del centrosinistra e poi passato tra i banchi della maggioranza. Sotto inchiesta per truffa per i falsi rimborsi come consigliere lavoratore. Brutto poche settimane prima di finire agli arresti domiciliari si è dimesso.

Nel 2017, annotano gli investigatori, Brutto è impegnato nella campagna elettorale: “In questa frenetica ricerca di consenso elettorale emerge anche l’ombra della malavita organizzata, nella fattispecie Brutto chiede di incontrare un imprenditore edile con un fine specifico: “per questi cazzo di  voti”. L’imprenditore citato dalla Dda viene ritenuto dagli investigatori contiguo alle cosche di Cutro, in virtù dei contatti avuti con il capo cosca Nicolino Grande Aracri.

Ma Brutto si muoverebbe anche su un altro livello. Gli inquirenti avrebbero registrato le ingerenze dell’ex consigliere dell’Udc verso alcuni membri della polizia municipale “disposti a favorire qualche amico di Brutto per banali pratiche urbanistiche”. Le telefonate intercettate, si legge nella nota della Dda, denoterebbero un atteggiamento “spregiudicato” di Brutto “nelle alleanze politiche in vena di dispensare favori in cambio di voti”. In una telefonata con un compagno di lista discutono di come “arruolare” nella loro coalizione un altro noto esponente politico. L’unico problema da risolvere è “un contrattino… il problema della figlia”. Risolto questo un’intera lista sarebbe pronta a passare da uno schieramento all’altro. Ma la disponibilità di Brutto emergerebbe anche con diversi favori che sarebbero stati fatti a una impresa edile e una committente di Catanzaro Lido per sollecitare una pratica di occupazione di suolo pubblico. Brutto si adopera anche per far bitumare alcune strade del quartiere Germaneto preoccupandosi con gli uffici comunali di pubblicizzare il suo interessamento e non far prendere il merito ad altri consiglieri. “Anche altre persone – si legge nell’informativa – appoggiano Brutto, alcune di queste appartenenti a istituzioni, in questa opera di procacciamento di consenso elettorale, incitandolo a far bitumare strade affinché la gente si ricordi di lui. Brutto promuove tali iniziative per battere sul tempo l’impegno di altri candidati interessati alle elezioni…”.

C’è un ultimo tassello, un burattinaio la cui figura resta ancora coperta dall’ombra. Cinque righe in gran parte omissate in cui si spiega che le intercettazioni dimostrano che a muovere le fila della coalizione di Brutto sarebbe un soggetto che dispone di molti voti e che impartisce direttive a Brutto. Fonte: Gazzetta del Sud