Oggi nel primo pomeriggio si sono svolte le operazione di sanificazione Covid-19 al Dipartimento alla Salute della Regione Calabria per un caso di positività al tampone antigenico di un dipendente del settore.
Nessuno dei dipendenti in servizio era stato informato della criticità, tanto che hanno tutti dovuto abbandonare prima dell’orario gli uffici regionali. Le operazioni si sono rese necessarie per la presenza di due dipendenti del Dipartimento positivi al Covid-19, dei quali uno già conclamato per la positività del tampone, mentre l’altro è ancora in attesa dei risultati ed alcuni componenti del suo nucleo familiare sono già risultati positivi al virus.
La vicenda e la frequenza temporale dei casi accertati di Covid-19, lascia pensare ad un ipotetico focolaio di infezione Sars-CoV2 proprio all’interno del Dipartimento alla Salute, tanto che si è richiesto al Direttore Generale dott. Bevere l’adozione come misura preventiva e precauzionale di tutela della salute dei lavoratori, come dal Dlgs 81/2008 e smi e dell’art.2087 C.C. la messa in smartworking del personale dell’intero Dipartimento per almeno una settimana con decorrenza dalla data del 24.02.2021.
Il decadimento degli uffici regionale e del Dipartimento alla Salute, un settore ormai totalmente immobilizzato, si rappresenta in modo concreto anche nella vicenda odierna, perché la notizia della presenza di soggetti affetti dal virus all’interno degli uffici non è stata né accertata come da protocollo, né è stata segnalata una volta acquisiti i dati. Il direttore generale dott. Bevere è rimasto chiuso nella sua stanza, come a marcare la sua estraneità anche procedurale e di responsabilità dai fatti avvenuti e dalle dinamiche amministrative ormai inesistenti da tempo nel Dipartimento alla Salute.
Si segnala peraltro una mancanza totale di qualsiasi controllo interno agli uffici della Cittadella regionale sull’uso dei DPI da parte del personale in servizio e di quanti, esterni si recano negli uffici. Si ripetono quotidianamente fenomeni di assembramenti incontrollati e pericolosi per la salute pubblica di chi frequenta la sede regionale, con particolare evidenza nei locali della mensa aziendale.