Il reparto di Ostetricia e Ginecologia è la vergogna dell’ospedale di Cosenza. Un luogo dove regna il clientelismo, non solo per quanto riguarda i parti cesarei ma soprattutto per gli interventi che esegue il prof. Morelli, primario del reparto. Infatti quest’ultimo si affianca ad una ostetrica che riveste il ruolo di segretaria/velina che non rispetta liste di attesa per interventi e non programma preospedalizzazioni delle pazienti.
Le IVG (interruzioni volontarie di gravidanza) sono gestite alla vurri vurri (alla carlona, per i non cosentini, ndr). Il personale infermieristico turna 1 per ogni turno, completamente solo senza personale di supporto. La caposala Mazzone non capisce assolutamente nulla, e nonostante la sua grave ignoranza è vincitrice di concorso. Ho scritto reparto della vergogna perché le ostetriche regnano sovrane. Decidendo le sorti del reparto.
Il primario non segue nel loro percorso le pazienti, abbandonate a se stesse senza assistenza né medica e né infermieristica. Un reparto dove è tutto non funzionante. Dove in sala operatoria regna la sporcizia e dove lavora personale non formato con conseguenti complicanze post operatorie. Ma per il prof. Morelli va tutto bene, l’importante è produrre il massimo con il minimo delle risorse. Sottoponendo il personale a mobbing e le pazienti ad essere operate più volte per rattoppare i suoi errori. Il percorso Covid poi è da denuncia immediata: pazienti positive con pazienti negative e pazienti che fanno attesa in corridoio per ambulatorio. Mi chiedo: ma quante Mariangela Colonnese (la ragazza di Longobardi deceduta l’estate scorsa dopo aver partorito, ndr) devono morire per far sì che il dottore Morelli si attenga alle direttive che gli ha imposto il ministero della Sanita’?
Lettera firmata