Calabria, vaccini sicuri solo per i politici e gli amici degli amici

A tutto c’è un limite, ed il limite della sopportazione umana è stato ampiamente superato. E questo, arrivati a questo punto, avremmo dovuto capirlo tutti quanti, ma così purtroppo ancora non è. Abbiamo tollerato di tutto dai nostri politici: abusi, soprusi, umiliazioni, offese e bugie senza mai reagire, neanche quando hanno palesemente calpestato la nostra dignità. Dai politici abbiamo accettato di tutto: ladrocinio, sperpero, corruzione, malaffare, clientelismo, giustificando con il nostro silenzio un sistema criminale che piano piano ha distrutto ogni cosa, anche le nostre speranze. Mai un accenno di ribellione, sempre supini al potere massomafioso, sottomessi alla logica del più forte in cambio di un piatto di lenticchie. E a furia di vederci con il capo chinato ad elemosinare persino i diritti, si sono persuasi che non c’è limite all’esercizio della prepotenza e della prevaricazione, anche quando si parla di vita o di morte. E il “caso vaccini” è la prova provata dell’arroganza di questo infame potere politico di stampo mafioso, il cui unico scopo è quello di tutelare se stesso prima di ogni altra cosa, anche a scapito della vita degli altri.

E non è per niente una esagerazione, infatti tra i primi ad essere vaccinati in Calabria i politici e gli amici degli amici di ogni ordine e grado.  Due “categorie” che francamente potevano tranquillamente rispettare la fila, lasciando spazio alle cosiddette categorie a rischio, ma niente, nessuna pietas, nessun senso di umanità li attraversa. Per loro i vaccini sottobanco sono arrivati, per le persone fragili, gli anziani, le persone a rischio, niente. Di più: diversi politici mafiosi hanno pensato bene di utilizzare la loro capacità di reperire vaccini sottobanco, come merce di scambio politico/elettorale: il voto in cambio di una fiala. Mancano all’appello in Calabria, così come dice chiaramente il Ministero, oltre 52.000 fiale di vaccino, e nessuno sa che fine hanno fatto. E questo è solo il dato ufficiale, pensate al sottobanco. Lo schifo oltre lo schifo. Il che denota, qualora ce ne fosse ancora bisogno, la totale mancanza, in quelli che ancora oggi definiamo impropriamente politici, del benché minimo senso di solidarietà sociale… che per un politico dovrebbe essere il principio cardine del proprio agire.

In Calabria la “campagna di vaccinazione” dei cittadini non funziona. La macchina organizzatrice non è mai partita. Le falle del sistema di gestione informatico “della lista”, nonostante i milioni di euro spesi dai politici di cui sopra, sono sotto gli occhi di tutti. E per quel poco che si è riuscito a fare fino ad oggi le priorità non sono state rispettate. Il caos totale. Ma Spirlì e Figliuolo dicono che va tutto bene. E lo dicono perché sanno che tanto in Calabria non si lamenta mai nessuno, al massimo qualche post su FB facile da neutralizzare: basta mobilitare la solita legione di imbecilli. Mentono mostrando disprezzo verso i cittadini, perché sanno anche che la Calabria è l’unica terra al mondo dove le bugie hanno le gambe lunghe. Possono spararla come vogliono che tanto qui non si paga mai dazio. Hanno una idea di noi pari a quella che ha il pastore del suo gregge. Non c’è un limite né etico né morale nelle loro sporche azioni. Non si pongono nessun limite perché continuano a pensare che tra i cittadini la stupidità non ha limiti. Ed è proprio questo il nostro più grande limite. E superarlo, nonostante la gravità del momento, non sarà per niente facile. La Calabria, purtroppo, anche in questo caso, non si ribella!