In giro ci dicono che sentono molto parlare dei nostri articoli su Rende e sul sindaco Marcello Mazzetta, all’anagrafe Manna e su Cosenza e sul sindaco cazzaro e truffatore, all’anagrafe Occhiuto, ma anche troppo poco di quello che accade a Montalto Uffugo, che poi altro non è che la continuazione dell’area urbana di Rende-Cosenza.
Qui regna il Faraone Pietro Caracciolo, avvocato come il Mazzetta plenipotenziario limitrofo e, quasi come se fosse una sfida a due, non si fa mancare anche lui nefandezze di primo livello.
Una su tutte è la spericolata situazione della nuova zona industriale di Montalto, collegata da uno stradone (viale delle Industrie) a quella di Rende che corre parallela al fiume Crati. Ci sarete passati mille volte…
Qui, tra peripezie legali (probabilmente condite dalle solite mazzette) e allegre sviste di tutte le amministrazioni competenti (vigili del fuoco, forestale, Asp e polizia municipale) si sta rasentando il ridicolo sui temi della salvaguardia del territorio, delle acque e dell’aria.
Infatti da tre anni a questa parte sta sorgendo un megadeposito di vecchie bombole per il Gpl che arrivano da tutta Italia per essere “ricondizionate” da una rinomata ditta locale di impianti di climatizzazione. Il business va a gonfie vele per l’imprenditore, tanto che oramai non sa più dove metterle e, ringraziando l’amministrazione comunale di Montalto, sindaco\Faraone in testa, gli è stato concesso di accatastarle a mo’ di piramide anche sul greto del torrente Mavigliano, che è una zona di salvaguardia ambientale vincolata da rigidissime regole e leggi. Evidentemente solo sulla carta e non per tutte le autorità (dormienti) di cui sopra.
Ricordiamo infatti che il Comune, sempre con il Faraone\sindaco al comando, con una peripezia legale aveva già trasformato l’area della fabbrica da zona fluviale da proteggere a parcheggio\piazzale ma la società, ormai stracolma di bomboloni (ad occhio e croce oltre 9.000 serbatoi tra piccoli e grandi) tra poco li posizionerà anche nell’acqua come già sta avvenendo adesso con oltre 1.000 metri di deposito su area fluviale sempre da “proteggere” (quel poco che il Faraone non ha concesso o per impossibilità amministrativa o per un minimo di vergogna!).
Oltre a tale situazione, che è alla bella vista di tutti i cittadini che passano sulla nuova strada, ma invisibili a chi di mestiere dovrebbe controllare per lo stato (carabinieri forestali, polizia municipale, Asp, vigili del fuoco eccetera) abbiamo lo scempio delle immissioni di gas nell’area che rendono la zona nauseabonda (i filtri ci sono ma non vengono usati). Infatti per poter procedere alla lavorazione delle vecchie bombole le stesse devono essere aperte e svuotate. Risultato? Liquidi di petrolio contaminato (il Gpl è gas petrolio liquido) sui piazzali di terra adiacenti al fiume che poi necessariamente vanno a contaminare le acque fluviali, odori insopportabili, dipendendo dal vento, per i residenti di Montalto delle zone limitrofe di Santa Rita, dello scalo ferroviario e di Sant’Antonello.
In tutto ciò, il sindaco Caracciolo gioisce perché andando avanti così a breve avremo altre piramidi di bomboloni del gas per accrescere il suo ego da Faraone e ogni giorno che passa le piramidi si alzano di qualche metro a discapito della salute pubblica e della salvaguardia dei fiumi e della natura. Ora c’è anche la “notizia di reato”, vedremo se le autorità (dormienti) di cui sopra continueranno a “dormire” o daranno segnali di risveglio. Sempre e comunque, a futura memoria.