La ‘ndrangheta e il suo padrone (di Gioacchino Criaco) 

La ‘ndrangheta e il suo padrone

dalla pagina FB di Gioacchino Criaco 

E non è che se all’improvviso sparisse, la Calabria in un balzo sarebbe una terra perfetta. Ci rimarrebbero gran parte delle sue contraddizioni, ingiustizie, arretratezze. Resterebbero le strade non fatte, i binari solitari, la sanità al collasso, la povertà, l’emigrazione. Saremmo comunque un sistema economico di tipo feudale, un sistema bloccato: una piccola e tirannica classe sociale al comando e un popolo allo sbando, disunito, disperato. Secoli e secoli di baronato non vanno via con l’eliminazione del braccio armato di una dittatura padronale.

Certo, ci sarebbero molte più possibilità di cambiare una società medioevale. Certo, il percorso sarebbe meno sanguinoso. Lo stesso bisognerebbe rifondare una società ripartendo dalle fondamenta. La ‘ndrangheta è stata, è, il muro formidabile che l’egemonia totalizzante ha frapposto fra se e il popolo, fra se e la modernità, il cambiamento. Il fucile puntato su chi ha provato a sollevarsi, a migliorarsi culturalmente, economicamente. L’anello di blocco di un sistema che ha usato le lupare per la conservazione. Non aver mai distinto fra problema vero e strumento del problema è la cosa che più ha nuociuto alla risoluzione del dramma.

La ‘ndrangheta è una solida cortina fumogena che il potere ha sollevato per nascondere la rapina di libertà che continua a essere perpetuata. A boss e picciotti è stata addossata la colpa di tutto. E i boss hanno la colpa del tradimento, la responsabilità di aver difeso il tiranno. Ma il tiranno, appunto, che è il problema vero, è un altro. Il tiranno è il sistema di potere locale che con complicità o disinteressi o miopie centrali, si è accaparrato ogni fonte di benessere pubblica; un sistema che ha drenato ricchezze, opportunità, postazioni; che ha distrutto tutto ciò che doveva essere indirizzato a tutti, lo ha asservito a una parte; la parte che ha dominato e domina: che attraverso le dirigenze malavitose ha annichilito il popolo, sparandogli sopra, disgregandolo, annegandolo nel sangue, scaraventandolo nella tragedia. Le mafie sono state create, nutrite, coccolate, dirette al mantenimento di una classe dirigente che ancora si presenta come la salvezza, ed è la morte della nostra terra. La ‘ndrangheta è un cane che per quanto feroce, rabbioso, senza un padrone finirebbe nel randagismo.