Giro di vite per le Asp: nessuna autonomia gestionale sarà più consentita. D’ora in poi sarà solo ed esclusivamente il soggetto delegato a stabilire, e quindi a comunicare alla Farmacia di ciascuna Azienda sanitaria della regione, il numero dettagliato dei vaccini anti-Covid «da consegnare a ciascun centro vaccinale rientrante nel proprio territorio, con riferimento specifico alla categoria per fascia d’età, alla tipologia di vaccino, all’indicazione se trattasi di prima o seconda dose, solo ed esclusivamente sulla base delle prenotazioni»
La disposizione è datata 18 maggio e viene direttamente dal soggetto delegato, il capo della Protezione civile calabrese Fortunato Varone, e dal commissario ad acta per il piano di rientro dal deficit sanitario, Guido Longo, che vogliono così eliminare ipotetiche discrezionalità e soprattutto stringere le maglie dei controlli.
Alla base non c’è solo quanto emerso dalla recente audizione di Longo in Commissione parlamentare antimafia, cioè che ci siano stati “favoritismi” nelle vaccinazioni in Calabria, ma soprattutto un elemento numerico che soggetto delegato e commissario ad acta spiattellano in faccia alle cinque Asp e alle relative Farmacie territoriali: “Facendo la differenza tra il totale delle dosi consegnate e il totale delle dosi somministrate, rispetto alle giacenze certificate dalle comunicazioni giornaliere delle Farmacie (che al 17 maggio sono 59.483), a tutt’oggi risultano mancanti un totale di circa 37.886 dosi di vaccino”. Che fine abbiano fatto le fiale è un mistero, anche se non è da escludere a priori che il “buco” sia almeno in parte fittizio, cioè causato dalla mancata registrazione dei dati sulla piattaforma telematica.
La prima conseguenza dell’intervento di Longo e Varone si concretizza nell’obbligo per le Asp di comunicare, entro il termine di 24 ore (in teoria già scaduto ieri), “il nome del responsabile dei centri vaccinali ed i relativi recapiti telefonici e mail, il totale delle dosi in giacenza non solo presso le singole Farmacie ma anche nei relativi centri vaccinali territorialmente competenti e presso i medici ci meidcina generale, nonché eventuali numeri di dosi non registrate”.
Il disallineamento dei dati non è una novità nella Calabria dei vaccini. Già ad aprile Longo ne aveva preso atto, segnalando la necessità di intervenire. Ma evidentemente, da 23mila a quasi 38mila dosi, il problema più che risolversi si è aggravato col passare delle settimane fino a rendere inevitabile una stretta. Stop, dunque, all’autonomia delle singole Asp nel trasferimento delle dosi ai centri vaccinali: ogni spostamento delle fiale viene accentrato dal soggetto delegato. E soprattutto sulla filiera scatta un monitoraggio serratissimo. “Sin da subito – dispongono Longo e Varone – i dati relativi alla distribuzione saranno comunicati dal soggetto delegato a ciascuna Farmacia due volte a settimana, con l’indicazione dettagliata delle dosi da distribuire presso ciascun singolo centro vaccinale”. Da parte loro le Farmacie delle Asp entro le 10 di ogni giorno dovranno inviare alla Regione un file riepilogativo di carico/scarico e giacenze dei vaccini, “comprensivo non solo del numero dei flaconi giacenti presso la Farmacia, ma anche di quelli in giacenza presso ciascun centro vaccinale”.
Procedura rigorosissima e supercontrollata anche per i medici di famiglia: ogni giovedì vanno inviati gli elenchi dettagliati dei soggetti da vaccinare all’Asp, che il venerdì comunicano al soggetto delegato il riepilogo del numero delle dosi e ogni lunedì della settimana successiva, “previa autorizzazione”, provvedono tramite le Farmacie a gestire le consegne “con opportuno tracciamento”. Tutto schedato, certificato, compreso l’obbligo per i medici di caricare sulla piattaforma nazionale dei vaccini di Poste Italiane le somministrazioni effettuate, “che l’Asp avrà cura di verificare”. Fonte: Gazzetta del Sud