Prima della fine della competizione, la Lega B si riunirà in assemblea per discutere diversi temi, soprattutto riguardanti la prossima stagione. L’appuntamento sarà in audio e videoconferenza, martedì 25 maggio alle 9.30. Nel comunicato ufficiale della Lega con cui è stata convocata la riunione sono stati precisati anche gli argomenti all’ordine del giorno.
Tra questi, ci sarà il nodo dell’istanza presentata dal Cosenza. In questo campionato infatti il club calabrese è andato solo vicino a raggiungere la quota di utilizzo di giovani richiesta dalla legge Melandri – quella sui criteri di gestione dei diritti tv – e avrebbe chiesto alla Lega di chiudere un occhio proprio per la poca differenza dalla giusta soglia, in modo da ricevere comunque le mutualità previste dalla legge (circa 800mila euro). L’Assemblea dovrà allora decidere se corrispondere comunque queste mutualità al Cosenza oppure ridividerle per le restanti 19 società di Serie B.
Il Cosenza Calcio, com’è noto, non ha un Centro sportivo di proprietà e da quando è in sella il patron Guarascio non cura in nessun modo il settore giovanile. Di conseguenza, ha tesserato pochissimi calciatori sotto i 23 anni e non ha fatto bene i calcoli, chiudendo la stagione al di sotto del minutaggio richiesto dalla cosiddetta Legge Melandri. Ragion per cui adesso Guarascio è costretto ad elemosinare i soldi ai suoi colleghi della Serie B. L’ennesimo fallimento e l’ennesima figuraccia. Un vero e proprio insulto alla storia del Cosenza Calcio, da sempre all’avanguardia – prima che arrivasse il faccendiere di Parenti – per il settore giovanile, con tanto di allori nazionali come il titolo di Campione d’Italia Berretti nel 1992-93 (http://www.iacchite.blog/cosenza-calcio-guarascio-ma-ndo-vai-se-il-settore-giovanile-non-ce-lhai/).