Si chiama “STOP INCENDI-RC” (tempesta di email) l’iniziativa lanciata da alcuni cittadini di Reggio Calabria. L’area calabrese dello Stretto è arrivata allo stremo negli ultimi giorni, tantissimi i focolai che sono scoppiati nelle ultime 72 ore. “Chiedo a tutti i cittadini di partecipare, mandando una email a Sindaco, Assessore Brunetti, Carabinieri forestali, Presidente regione Calabria, e Prefettura( tutte le email sono elencate alla fine di questo messaggio), con OGGETTO ‘STOP INCENDI RC’”, si legge nella nota degli organizzatori. “Il Sindaco Giuseppe Falcomatà chiede lo stato di calamità per risarcire chi ha perso i terreni negli incendi. Invece di limitarsi a questo e stare a guardare, noi vogliamo che lui e gli altri organi competenti agiscano – prosegue il comunicato – . Lo sappiamo tutti che dietro questi incendi ci sono persone. Persone che impunemente continuano ad appiccare il fuoco indisturbate. Non è possibile lasciare che quattro deficienti brucino intere montagne, terreni, natura, causando non solo una grande perdita di biodiversità (e dell’ossigeno che questa produceva), ma anche un’enorme emissione di gas serra che peggiorano il cambiamento climatico che sta colpendo tutto il pianeta. Per non parlare delle persone innocenti che devono vedere i frutti del lavoro di una vita andare in fumo in un paio di ore. Dove sono i carabinieri forestali che dovrebbero sorvegliare con gli elicotteri 24 ore su 24( almeno nel “ periodo di grave pericolosità “ da giugno a settembre, come definito da ordinanza Sind. 38 2021. Meglio lavorare di continuo per prevenire che per combattere le fiamme)? Dov’è il prefetto? Dov’è la prevenzione? E ancora, dov’è l’applicazione della legge e la conseguente pena per questi criminali (fino a 10 anni di reclusione, articolo 423 codice penale)? Invece di inseguire (tanto ci pensano i canadair dei vigili del fuoco no?) le fiamme, preveniamole! E quando si coglie in flagrante il criminale, deve seguire immediata condanna con il massimo della pena! Adesso basta. Facciamoci sentire. Chiediamo prevenzione. Chiediamo applicazione della legge. Altrimenti la storia continuerà a ripetersi e Reggio Calabria continuerà a bruciare, nell’indifferenza delle istituzioni”, concludono gli organizzatori.