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di Filippo Sestito, candidato con De Magistris Presidente
In Calabria siamo nel pieno dellโemergenza incendi, brucia lโAspromonte, bruciano i boschi intorno a Petilia Policastro e Mesoraca. Le fiamme stanno divorando migliaia di ettari di boschi o di macchia mediterranea. Dal fuoco allโacqua il passo รจ breve e tra qualche settimana, come ogni anno, passeremo dallโemergenza incendi allโemergenza alluvioni. Come si fa a non individuare nei cambiamenti climatici il fattore che, a livello globale, determina questi scenari di improvvisa devastazione?
La domanda ha senso visto che ancora oggi molti negano questa evidente correlazione o continuano a sottovalutarne gli effetti, a cominciare dai governi occidentali, dal governo italiano, e, soprattutto, dai partiti di centrosinistra e sinistra di governo che non hanno assunto la โquestione ambientale e climaticaโ come centrale nella propria azione politica e di governo.
Perchรฉ tutti i politici calabresi che oggi governano o hanno governato nel passato la regione si sgolano in queste ore nel dire che bisogna fare qualcosa? Perchรฉ queste cose non le si dice e non le si fa quando si governa o si ricoprono importanti cariche politiche? Ma un approccio del genere non credo sia utile, anzi, non serve e rischia di essere fuorviante. Bene, dunque, gli interventi di chi pone lโaccento sulle cause della crisi ambientale del nostro pianeta. Tuttavia, non รจ ancora sufficiente.
Ragion per cui, diventa necessario adoperarsi concretamente per contribuire a rimuovere le cause che determinano i cambiamenti climatici e ridurre lโincidenza dei cosiddetti fenomeni estremi sulle nostre cittร , per evitare la terribile conta dei morti a cui stiamo assistendo.
I cambiamenti climatici, ben visibili in tutta lโarea del mediterraneo, determineranno nel nostro Paese ยซeventi estremi di caldo insieme a una perturbazione del ciclo delle pioggeยป. Le piogge saranno meno frequenti e, al contempo, concentrate in fenomeni intensi che avranno un maggiore impatto negativo laddove รจ maggiore la fragilitร ambientale e dove si รจ consumato, nel corso dei decenni, un uso sbagliato e improprio del territorio.
Tutti dicono che questi fenomeni non sono piรน eventi rari e non prevedibili, anzi, saranno frequenti negli anni a venire, e allora perchรฉ non prevedere nella programmazione regionale e territoriale la gestione delle acque nei periodi di siccitร , la messa in sicurezza dei fiumi nelle aree urbanizzate, la prevenzione degli incendi boschivi, la lotta allโabusivismo edilizio, alla cementificazione, al consumo di suolo?
Solo attraverso un piano di investimenti sarร possibile lavorare sulla prevenzione e sulla messa in sicurezza del nostro territorio regionale, di tutte le innumerevoli aree a rischio idrogeologico che interessano circa lโ88% dei comuni italiani. Per questo pensiamo sia necessario per la Calabria attuare i piani di prevenzione e dei rischi (AIB) che giacciono nei cassetti della regione e avviare un piano complessivo della gestione, tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale che sia in grado di mettere in sicurezza i nostri territori e ridefinire il profilo urbanistico e sociale delle nostre cittร . Piano che se ben impostato e dotato delle necessarie risorse economiche, potrebbe contribuire ad invertire la tendenza.
Sarebbe di certo un buon viatico se tutte le forze che si candidano a governare la regione Calabria assumessero come centrale la questione ambientale e climatica. “Un’altra Calabria รจ possibile” e Luigi de Magistris Presidente per la Calabria hanno come questione centrale del proprio programma politico la difesa del territorio e la lotta ai cambiamenti climatici.