Omicidio Bergamini, i pedinamenti della Internò: “Quella lì è peggio dell’attak”

Il lavoro investigativo svolto porta ad affermare, fondatamente, che Isabella INTERNÒ fino all’ultima settimana di vita di Donato BERGAMINI, abbia cercato di parlare con lui per poter riallacciare quel legame affettivo che non riusciva a considerare finito per sempre.
L’assoluta pervicacia con la quale la donna va alla ricerca del calciatore è sintomatica della mancata rassegnazione alla fine di quel rapporto e della speranza che potesse continuare, come affermato dalla stessa INTERNÒ durante la deposizione resa il 23 novembre del 1989: “…devo altresì dire infine che è stato Denis a volere la chiusura del nostro rapporto e che io avrei fatto qualsiasi cosa perché lo stesso continuasse…”.  Isabella INTERNÒ, giammai rassegnata alla separazione da BERGAMINI, è sempre a conoscenza dei suoi spostamenti e cerca disperatamente di parlare con lui.

Così ad esempio, nell’agosto del 1989 Donato BERGAMINI e Michele PADOVANO, in attesa di trovare una nuova sistemazione alloggiativa, essendo rimasti entrambi senza coinquilini per la partenza rispettivamente di Luigi SIMONI e di Gianluca PRESICCI, vengono ospitati per qualche giorno a casa di un loro amico, Michele MIRABELLI, mentre questi è con la famiglia in vacanza al mare.

Al rientro dalle ferie, nel controllare la segreteria telefonica, Michele MIRABELLI e la figlia
Francesca, ascoltano le telefonate fatte da Isabella INTERNÒ, la quale, essendo a conoscenza della sistemazione temporanea del calciatore presso la famiglia MIRABELLI, cerca invano di parlare con lui.
Testualmente Michele MIRABELLI e la figlia Francesca: “…Ad agosto 1989, come da me dichiarato già in passato, sia Padovano che Bergamini lasciarono i loro rispettivi appartamenti perché i loro compagni, Presicci e Luigi Simoni erano stati trasferiti. In attesa di trovare una nuova abitazione, fui io stesso a proporre ad entrambi di stare temporaneamente nel mio appartamento in quanto io con la mia famiglia sarei dovuto andare al mare. La loro permanenza nel mio appartamento non è andata oltre le due/tre notti poiché loro provenivano dal ritiro in Sila. Ero a conoscenza che in quel periodo Bergamini e la Internò si erano lasciati… Come già detto Bergamini e Padovano rimasero nel mio appartamento per non più di 2/3 notti e poi andarono via perché avevano
trovato un nuovo appartamento a Città 2000…

Al rientro dalle ferie, ricordo di aver controllato la segreteria telefonica, e ricordo di aver
trovato una o due messaggi di Isabella, la quale rivolgendosi a Bergamini gli diceva, con tono supplichevole: “Denis rispondimi, ti prego rispondimi” lasciando intendere che avesse chiamato altre volte e forse Bergamini non aveva risposto… Ricordo di aver ascoltato questi messaggi davanti a mia moglie e a mia figlia Francesca…”.

Francesca MIRABELLI “…confermo che durante il mese di agosto del 1989, Bergamini e Padovano furono ospiti a casa nostra in via Ciro Menotti mentre noi eravamo al mare…. Quando tornammo dalle vacanze, Denis e Michele avevano lasciato il nostro appartamento, perché ne avevano trovato uno in affitto a Città 2000. Ricordo altresì che mio padre, dal ritorno delle ferie, controllò la segreteria telefonica e ricordo che c’erano diversi messaggi di Isabella Internò che, con tono supplichevole, lo pregava di risponderle, diceva “De’ rispondimi….lo so che ci sei….rispondimi” e rimaneva in attesa evidentemente con la speranza che Bergamini le rispondesse…”.

Ad agosto del 1989 Donato BERGAMINI incontra l’amico Luigi SIMONI, che si trovava già a Pisa dopo il trasferimento dal Cosenza, l’occasione è un’amichevole fra le due squadre. Gli dice di aver lasciato Isabella INTERNÒ e l’amico, considerato che più volte lo aveva sentito
dire a BERGAMINI, manifesta le sue perplessità circa la conclusione della storia. Al che BERGAMINI ribatte affermando che era finita veramente: “…Ad Agosto 1989, io ero già a Pisa, ci incontrammo in occasione di un’amichevole e in questo frangente mi confidò di essersi lasciato definitivamente con la Internò. Mi venne spontaneo dirgli che lo aveva
ripetuto tante volte e non lo credevo ma lui mi disse <<no, questa volta è
definitivo>>…”.

Il comportamento oppressivo di Isabella INTERNÒ irrita Donato BERGAMINI che parlandone con la sorella, nell’ultima visita fatta alla famiglia, a distanza di pochi giorni dalla morte, afferma <<è peggio dell’attak>>. Testualmente: “…nel pomeriggio antecedente la nota
telefonata che mio fratello Denis ricevette la sera del lunedì prima che morisse [lunedì 13 novembre 1989 n.d.a.] egli mi disse testualmente ‘Isabella è peggio dell’attack!’, lasciando intendere la sua insistenza nel rimanere attaccata al rapporto…” ; Donata BERGAMINI durante l’escussione dell’11 luglio 2017, nel rivivere i momenti nei quali seppe della morte del fratello e le sue titubanze quando ebbe notizia che con lui c’era Isabella INTERNÒ, ha ribadito l’esternazione del fratello nei confronti della donna: “…eravamo appena partiti e a mio marito scappò il fatto che insieme a Denis c’era la Internò. Questa notizia mi lasciò perplessa giacché Denis, proprio l’ultima volta che venne ad Argenta, dopo la partita Monza-Cosenza mi disse che non voleva più saperne della Internò, la quale era come l’attak…”.

Da parte sua Donato BERGAMINI cerca di fare tutto il possibile per impedire alla INTERNÒ di contattarlo e di conoscere i suoi movimenti.
Quando cambia appartamento, a settembre del 1989, allorquando con Michele PADOVANO va a vivere in zona “Città 2000”, nel dare il numero di telefono all’amica Amelia BARGONE, le raccomanda di non darlo ad alcuno per evitare che la INTERNÒ ne venisse in possesso. Nello stesso frangente le dice che la INTERNÒ era diventata pesante perché gli stava
sempre dietro: “…Al rientro dalle vacanze del 1989, quando lo incontrai, Bergamini mi diede il nuovo numero di telefono, all’epoca fisso. Mi chiese espressamente di non dire ad alcuno che avevo il suo numero di telefono, che tra l’altro non era nemmeno intestato allo stesso Bergamini, per evitare che la Internò ne venisse a conoscenza… In tale circostanza mi confidò che la Internò era diventata pesante, mi fece capire che gli stava sempre dietro… era seccato per l’atteggiamento della Internò…”

È stato proprio la mattina di sabato 18 novembre del 1989 che BERGAMINI, prima di recarsi agli allenamenti di rifinitura, incontra l’amica Giovanna ROSAPANE che lo ricorda sorridente e felice, contrariato solo per il comportamento assillante e pressante di Isabella
INTERNÒ: “…il Bergamini Donato “Denis” mi confidava […] le continue ed assillanti pressioni della ex fidanzata Isabella Internò, che dal giorno della sua decisione di lasciarla aveva iniziato una vera e propria opera di persecuzione…”.
Sentita nuovamente nel 2017, Giovanna ROSAPANE ha confermato il malumore di Donato BERGAMINI per le continue attenzioni di Isabella INTERNÒ: “…a fine agosto ‘89, al ritorno dal ritiro, Denis mi venne a trovare e in questa circostanza mi disse che non ce la faceva più perché la Internò lo tormentava, lo tampinava e non si rassegnava al fatto che lui l’avesse lasciata…”.

E in aggiunta alle precedenti dichiarazioni, Roberta ALLEATI riferisce del fastidio provato da BERGAMINI per l’atteggiamento invadente della INTERNÒ, anche dopo la loro separazione: “…preciso che la Internò, come mi riferì il Bergamini, dal momento che si erano lasciati ogni tanto si faceva viva con telefonate o quando era a Cosenza di persona al fine di poter tornare insieme a lui…”; “…mi disse che Isabella non si era rassegnata alla loro separazione, per questo motivo lo cercava sempre, se la trovava sotto casa oppure a casa degli altri calciatori quando si trovava da loro. Isabella telefonava anche a casa degli altri calciatori per cercarlo, insomma era asfissiante…”.

Quando viene sentita dal Dott. Ottavio ABBATE, in data 23 novembre del 1989, Isabella INTERNÒ dichiara, alterando la realtà dei fatti, che la storia con il calciatore era finita nel mese di settembre del 1989.
In realtà BERGAMINI decide di troncare ogni legame con la donna nella primavera (marzo) del 1989 e non vuole più saperne di lei.
Ad agosto del 1989, il calciatore non risponde alle telefonate pressanti di lei, cerca in tutti i modi di impedire cha la INTERNÒ venga in possesso del numero di telefono dell’appartamento preso in affitto insieme a Michele PADOVANO.

Isabella INTERNÒ, durante la deposizione resa il 23 novembre del 1989, continua con le sue falsità affermando che da settembre del 1989 si era imposta di non cercare più il calciatore “…nel mese di settembre scorso il nostro rapporto cessò definitivamente e malgrado io ne soffrii terribilmente mi imposi di non cercare più Donato non potendo
ulteriormente continuare in litigi e incomprensioni…”.

In realtà non sappiamo se veramente Isabella INTERNÒ avesse imposto a sé stessa di non cercare più Donato BERGAMINI, sta di fatto che le evidenze probatorie dimostrano che ciò non si è verificato per niente.
In verità ancora nel mese di novembre del 1989 la donna cerca di mettersi in contatto diverse volte con BERGAMINI, ma non ci riesce perché lui si nega.
Ne abbiamo testimonianza nelle deposizioni rese da Roberta ALLEATI e da Tiziana ROTA (moglie del compagno di squadra Maurizio Lucchetti), la prima per averlo saputo da Donato
BERGAMINI, la seconda direttamente da Isabella INTERNÒ: “…nel corso dell’ultimo mese Denis durante una delle tante telefonate mi disse che la sua ex ragazza lo aveva cercato pur se non so in quali termini e con quali modalità. Commentò che forse, sapendolo ancora libero, intendeva tentare di riallacciare il rapporto…”. Ma di Tiziana Rota torneremo a parlare con un lungo capitolo a parte.