Calabria 2021. Che fine ha fatto Evelina?

Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Se dovessimo rispondere a questa storica domanda, pensando come personaggio non al “Michele di Ecce Bombo”, ma bensì Evelina la patatina (in riferimento alla classica patatina fritta che si serve agli aperitivi di cui va pazza Evelina, nell’uso di questo “termine”non c’è nessuna allusione di natura sessuale), diremmo senz’altro che la sua mancanza in questa campagna elettorale si nota. Almeno noi l’abbiamo notata. Anche perché la sua presenza alle scorse tornate elettorali è stata continua e costante, prima al fianco di Mario Occhiuto, e poi al fianco della Santelli. Per tutto il periodo elettorale non ha fatto altro, in entrambi i casi, che stare attaccata al candidato e seguirlo come fa una cagnolina ammaestrata in ogni dove, ed è per questo che la sua assenza in questa campagna elettorale si sente e si nota. Non vederla, in questa campagna elettorale, nei selfie di qualche candidato, agli aperitivi elettorali, alle tavolate post comizio, “ci fa un po’ strano”, al punto che ci siamo organizzati per capire il perché di questa pesante assenza.

Abbiamo chiesto un po’ in giro e i pettegolezzi sul perché di questa assenza “iazzano”. C’è chi dice che ha finito il “giro delle parrocchie” e nessun partito si è reso disponibile a candidarla, visto che se li è girati tutti, o ad averla come “consulente” di qualche cosa. Altri dicono che il tradimento perpetrato ai danni di Mario Occhiuto – entrando nello staff di Jole Santelli, autrice del famoso “pedi i gaddru” al sindaco che fece saltare la sua candidatura a presidente della regione – ha prodotto attorno a lei terra bruciata. La vendetta degli Occhiuto che non le hanno mai perdonato il tradimento. Qualcuno ci ha sussurrato anche di una forte lite avvenuta poco dopo la morte di Jole Santelli, tra Evelina e Giampaolo Calabrese (nipote del Gattopardo al secolo Mario Spagnuolo procuratore capo di Cosenza), l’unico nominato da Jole (dirigente) e rimasto al suo posto anche dopo la sua morte. L’uccellino ci ha riferito di una Evelina su tutte le furie per la situazione di privilegio del Calabrese incurante della misera fine dei suoi “colleghi” di nomina. Un rimprovero che al Calabrese non è andato giù, e da allora la loro grande amicizia, ostentata sui social con foto di cene e cenette, ha cessato di esistere. Di più, Calabrese si è anche adoperato a far bandire Evelina dalla paranza degli “impastettati”, lasciandola sola e senza lavoro, e senza nessun aggancio politico da sfruttare.

Tanti altri sono i pettegolezzi sentiti sull’assenza della Catizone a questa campagna elettorale, ma preferiamo non dirli, ma un altro lo possiamo dire. Più di uno ci ha riferito di una timida presenza di Evelina a qualche incontro del candidato incappucciato Franz Caruso. Ci riferiscono di una Evelina in disparte e silenziosa, a differenza dell’Evelina fresca e pimpante che conosciamo. E questo ci dispiace, perché noi preferiamo vederla sorridere, perciò ci auguriamo che questi timidi tentativi di Evelina di “ritornare a casa (politica)”, possano andare in porto. Anche se c’è quell’osso duro di Capu i Liuni a metterle i bastoni tra le ruote. Ma siamo sicuri che Evelina ce la può fare. E Madame Fifì dovrà accettare il ritorno della figliola prodiga. E tutto ritornerà come prima. Ad Evelina il nostro augurio per un suo ritorno sulla scena politica di questa città il prima possibile, e possibilmente con qualche incarico ben retribuito che tanto “addui mangiano 3 mangiano 4”.