A quanto riporta Repubblica, l’obiettivo degli inquirenti è cercare riscontri a nuove dichiarazioni che Graviano, in carcere al 41-bis dal 1994, ha reso negli ultimi tempi agli stessi magistrati fiorentini (pur non avendo mai scelto di collaborare con la giustizia). Durante il processo ‘Ndrangheta stragista a Reggio Calabria, concluso con la sua condanna all’ergastolo per gli omicidi dei carabinieri Antonino Fava e Vincenzo Garofalo, il capomafia di Brancaccio aveva parlato a lungo e lanciato più di un messaggio, raccontando che la propria famiglia era stata in affari con Berlusconi, e di averlo incontrato per tre volte.