“Ci vuole l’Italia che corre, non l’Italia che ricorre, un’Italia che fa le cose, che non ingrassa sulle cause”, sono le parole del presidente del Consiglio Matteo Renzi nel suo intervento al cantiere dell’ultimo diaframma della Salerno-Reggio Calabria, a Mormanno (Cosenza). Negli anni passati, ha spiegato Renzi, “questa Italia qui ha finito per oscurare l’Italia straordinaria di uomini e donne che lavorano con competenza e capacità”. E ha continuato: “Non è possibile che l’Alta Velocità di fermi a Salerno. Cristo si è fermato a Eboli e l’Alta Velocità si ferma a Salerno. Bisogna che arrivi a Reggio Calabria”.
Il premier ha dato anche una scadenza: “Abbiamo utilizzato lo stesso meccanismo usato per la Variante di Valico. Dare una data e poi correre. La Variante di Valico e’ stata inaugurata il 23 dicembre, due giorni prima del 25 dicembre che avevamo indicato. Per la Salerno-Reggio Calabria ci rivediamo a luglio per l’inaugurazione del primo tratto. Dobbiamo chiudere entro il 22 dicembre. La Salerno- Reggio Calabria è diventata il simbolo delle cose che non vanno. Alla stampa estera i giornalisti, quando ho annunciato per il 22 dicembre la conclusione dei lavori di ammodernamento e l’inaugurazione, si sono messi a ridere. E ridevano dell’Italia. Noi il Sud lo riprendiamo punto per punto, centimetro per centimetro, e lo riportiamo alla guida del Paese”.
A parole Renzi non lo batte nessuno… Nei fatti, beh lasciamo stare.