Una sconfitta elettorale annunciata che coincide con la morte politica di un Sindaco che poco o niente ha inciso nella buona organizzazione della vita pubblica cosentina, anzi! Una prima gestione (primo mandato) della città, durante la quale, apparentemente, si è visto un certo fermento, ma dove i più disincantati hanno percepito tantissime negatività. Molti cantieri, è vero, sono stati aperti. Molti progetti che languivano nei cassetti degli uffici tecnici comunali, è vero anche questo, sono stati rispolverati, ma si è cercato, in modo sconclusionato e precipitoso, di fare tante cose avendo in testa poche idee ed anche confuse. Si intravedeva uno spiraglio di luce, si notava un certo entusiasmo, un impulso vitale, quasi un sussulto nuovo.

Il voler FARE a tutti i costi, superando anche balzelli formali e burocratici in modo “leggiadro”, sembrava gradito alla maggior parte della cittadinanza. L’opinione pubblica percepiva positivamente questo dinamismo amministrativo che, anche se a volte poteva sembrare spregiudicato, comunque, era molto meglio dell’immobilismo nel quale aveva languito la città per molti anni. Queste nuove dinamiche così accelerate, moderne, incuranti degli atti formali, hanno incuriosito la gente ed hanno accresciuto il consenso elettorale nei confronti del Sindaco, ma era tutto effimero, troppi i vizi occulti nel sistema COMUNE. Si sapeva che sarebbero emerse le tante lacune, i difetti ma, soprattutto, si sapeva che gli interessi economici avrebbero prevalso e la città sarebbe stata ridotta in macerie. Distrutta! Giusto per ricordare quello che è avvenuto nel primo mandato e che non è stato assolutamente positivo, al contrario di quanto molti pensino , si elencano alcune cosucce che, stranamente, sia l’opposizione che la stampa, non hanno mai messo in risalto.

Per realizzare la corsia destinata alla “Circolare Veloce” sono stati spesi tanti soldi, ma proprio tanti e sono stati spesi per realizzare qualcosa di inutile, che ha avuto il solo scopo di ridurre di un buon 40% le strade cittadine e che, nel corso degli anni, ha lasciato un indecoroso tracciato costellato da pericolosissimi spuntoni in ferro comparsi dopo che la maggior parte delle, cosiddette “frittelle”, si sono spiaccicate. A cosa sia servita questa corsia preferenziale per realizzare una circolare veloce, ammesso e non concesso che lo fosse davvero, non si è capito, atteso che non rappresentava e non rappresenta nulla per un motivo molto semplice, scontato, lapalissiano: a Cusenza u pullman unn’u piglia nissunu! U cusintinu escia cura machina e va ara putiga, aru tabacchinu, addue u fruttivendolo, va piglia ri figli, e si chiova, vo trasa cura machina dintra a scola. Gli autobus dell’AMACO solo in alcune ore del giorno e del pomeriggio hanno qualche utente a bordo. Per il resto della giornata girano a vuoto, specialmente la sera tardi e la mattina presto. Gli autobus girano a vuoto perché così, il gps, registra ed invia alla Regione tutte le migliaia di chilometri inutilmente percorsi e l’AMACO riceve i finanziamenti che servono a tenere in piedi un carrozzone sgangherato ed inguaiato di debiti.
Passiamo al Poligono di Tiro che si trovava nei pressi dell’ex bocciodromo, in via degli Stadi. Bene, quella struttura, gestita da un privato, rappresentava un fiore all’occhiello per la città di Cosenza. Venivano da tutte le parti della Calabria ed anche da fuori regione per esercitarsi al tiro. Esercitazione necessaria per ottenere e rinnovare il porto d’armi. L’azienda dava lavoro a diverse persone. Un’attività florida, che versava con puntualità i canoni di fitto nelle casse asfittiche del Comune di Cosenza. Non si capisce bene, anzi, non si capisce proprio, perché a questa attività non sia stata rinnovata la concessione. E’ stata fatta ed eseguita, in fretta e furia, un’Ordinanza di sgombero dell’area a firma del dirigente dell’ufficio tecnico dell’epoca. Boh!

Impianto sportivo o Parco acquatico sul Lungofiume (vicino i Bocs-art), un impianto dotato di due grandissime piscine, una coperta e l’altra scoperta. Finite al tempo in cui era Perugini Sindaco. Forse pure inaugurate, non ricordo. Bene, quella struttura, quasi del tutto ultimata, è stata abbandonata, trascurata, vandalizzata. Adesso, nessuno la vede perché si trova in luogo impervio, è in uno stato di abbandonata rassegnazione. La vecchia amministrazione, forse, non sa nemmeno che esista!

Stendiamo un velo pietoso, poi, sul monumento dedicato al compianto direttore del carcere di Cosenza, dott. Sergio Cosmai, ucciso per mano della mafia. E’ stato realizzato un manufatto che definire un’opera, è oltraggioso. Sinistro ed inquietante. Un monumento che, anziché la vittima, celebra i sicari. Raccapricciante!
Finiamo con la raccolta differenziata che è veramente una barzelletta. Cosenza non è mai stata sporca come in questo ultimo decennio. La tanto sbandierata raccolta differenziata, a Cosenza, si è rivelata una sciagura. Quando c’erano i cassonetti dell’RSU e non veniva raccolta la spazzatura, si creavano delle mini discariche, ma erano localizzate soltanto nei pressi dei cassonetti. Da quando è entrata in funzione la differenziata, la spazzatura è ovunque: n’terra, supa l’alberi, intra l’aiuole, intri i purtuni, ovunque! Ma i camion di “Ecologia Oggi” hanno pure il gps? Come i pullman dell’Amaco?
Questi i fatti più salienti, ma potrei parlare anche dei marciapiedi realizzati e che sono, in proporzione alle strade, abnormi. Oppure citare Piazza Riforma, la piazza più brutta d’Europa, ma sarebbe inutile farlo perché tutto questo, di fronte agli scempi consumati nel secondo mandato sembrerebbero bruscolini, quisquilie, pinzillacchere!
Giorgio Chiappetta