Secondo quanto trapela, al centro dell’indagine ci sarebbe un investimento di Ferrero in provincia di Cosenza, nel comune di Acquappesa, che avrebbe portato al fallimento dell’azienda. Si tratterebbe di un complicato sistema che avrebbe portato il patron blucerchiato a vedersi contestare i reati di bancarotta e altri reati fiscali.
Crac di 4 società nel Cosentino
Massimo Ferrero è stato arrestato per il crac di 4 società nel settore alberghiero, turistico e cinematografico con sede in provincia di Cosenza. Le società, da quanto si è appreso, sono state dichiarate fallite qualche anno fa.
Una delle società coinvolte nell’inchiesta della procura di Paola che ha portato all’arresto di Massimo Ferrero è la Ellemme group Srl, azienda che secondo i magistrati si sarebbe accollata complessivamente un debito di oltre 1,2 milioni di euro che diverse società del gruppo avevano verso Rai Cinema Spa, “rinunciando così a incassare i crediti dalla stessa vantati nei confronti di Rai Cinema Spa senza richiedere alcuna controprestazione e senza pattuire interessi-corrispettivi”. Una mossa che, si legge nelle carte “cagionava il dissesto della società Ellemme Group Srl.”
Tre sono i capi d’imputazione che ricostruiscono la vicenda. L’amministratore unico della società è la figlia Vanessa Ferrero, ma il presidente, secondo la Procura, è l’amministratore di fatto. Lo stesso Ferrero risulta anche essere stato nel corso degli anni amministratore unico della Global Media srl, presidente del consiglio d’amministrazione di Mediaport spa e amministratore unico di Mediaport Cinemas Srl, mentre la figlia è stata anche amministratore unico della Ferrero Cinemas srl.
La Ellemme, secondo le accuse, si è presa un debito complessivo di 806mila euro contratto da Global Media srl, Mediaport Spa e Ferrero Cinemas nei confronti di Rai Cinema. Nel secondo capo di imputazione, il debito che finisce sulle spalle della Ellemme è di quasi 209mila euro, contratto da Mediaport srl e Mediaport Cinema, mentre nel terzo ammonta a oltre 239mila accumulati da Mediaport Cinema e Ferrero Cinemas.
Nella versione fornita dai pm, per quanto riguarda la Ellemme vengono descritte anche le modalità con le quali si è scelto di far sparire la documentazione contabile della società, così da impedire la ricostruzione dei movimenti d’affari o del patrimonio. In particolare, nel febbraio 2014 è stato denunciato il furto di un’Audi S8 all’interno della quale si trovava, secondo la ricostruzione fornita alle forze dell’ordine, una borsa in pelle che custodiva tutta la documentazione contabile, tra cui il libro giornale, i registri Iva, il libro inventari, i verbali delle assemblee e altri documenti.
Sempre nell’ordinanza si legge che Vanessa Ferrero “con ripetuti prelevamenti dai conti bancari nella disponibilità della Ellemme Group srl, sia in contante che a mezzo assegni, distraeva l’importo di 740 mila euro, il tutto allo scopo di procurare a sé o ad altri ingiusto profitto e recare pregiudizi ai creditori”. Vengono contestati dunque agli indagati bancarotta fraudolenta aggravata, false comunicazioni sociali e una serie di reati societari.