Simbolo e progetto in vista delle Amministrative di Catanzaro del 2022 sono stati presentati lunedì scorso nella Sala Concerti di Palazzo De Nobili dall’associazione “I Quartieri” fondata da Alfredo Serrao, con la collaborazione dell’ex assessore di Catanzaro Giampaolo Mungo. E sono stati proprio Serrao e Mungo a presentare il progetto per le prossime elezioni. Di seguito, il documento consegnato ai giornalisti.
Oggi ci ritroviamo nuovamente a riprendere il filo di un discorso mai interrotto che mette al centro la città di Catanzaro, il suo futuro ed un cammino diverso, capace di coniugare sensibilità, diversità, progettualità senza dimenticare il valore assoluto della trasparenza.
Capire e far capire è sempre stato il nostro credo che non abbiamo mai messo a tacere dietro giochi tattici o convenienze politiche, quello che è stato per noi croce e delizia di questo percorso iniziato in città già dal lontano 2006. Anche noi abbiamo commesso degli errori, quelli dettati un poco come tutti dalla buona fede, nell’aver creduto che restare nel solco dell’impegno civico bastasse a dare una scossa al sistema, quello che negli anni si è sempre chiuso in se stesso ed ha celebrato la fine di un rapporto di simbiosi e di comprensione con i cittadini.
E’ questa la fine di una storia triste che non vede vincitori, perché tutti abbiamo perso, ma soprattutto perché ha perso una città nella sua interezza e nelle sue aspirazioni, questo è di fondo il motivo che ci spinge a dare una nuova impronta al nostro impegno trasformandolo in percorso politico, nella consapevolezza della responsabilità che ci assumiamo e nella convinzione che questo non è un momento elettorale, nè un cartello politico, ma un percorso che sarà utile fino a quando non verranno ricomposte le parti e restituita dignità al cittadino comune.
Oggi presentiamo la rivisitazione del nostro simbolo storico, che nel suo insieme racconta una storia, un idea ed una visione e che, paradossalmente è la sintesi del momento che vive la città di Catanzaro racchiudendone le potenzialità troppe volte inespresse per comodità, per disinteresse e per quell’approccio tutto nostro votato al lamento e quasi mai all’assunzione diretta di una responsabilità.
Nel nostro simbolo c’è la rappresentazione triste e grigia della città, di quei “quartieri”, dai quali è nata la nostra Associazione, che sono una parte abbandonata del tessuto cittadino. Ma, c’è altresì la speranza e la diversità rappresentata dall’arcobaleno che attraversa il cielo cittadino e che è elemento possibile di sintesi e di rinascita, il segno che aspettano i cittadini, rappresentati dai girasoli che nonostante tutto, volgono il loro sguardo verso la luce di un futuro diverso e di una diversa declinazione di cittadinanza, richiamata nei colori della città, il giallo ed il rosso.
Può sembrare banale ma il simbolo, quello de I Quartieri che troverà ospitalità, per la prima volta nelle schede elettorali delle prossime competizioni amministrative della città di Catanzaro è la foto di un momento storico che ha investito la nostra comunità, rispetto al quale c’è soltanto la strada dell’impegno responsabile e dell’appello diffuso ad una partecipazione attiva alla vita politica ed amministrativa del prossimo futuro.
C’è un altro elemento che ci ha convinto alla partecipazione attiva nella vita politica della città di Catanzaro, che è certamente la sintesi negativa della situazione attuale e del decadimento complessivo dell’idea di città e della sua funzione di centralità nel contesto regionale. E’ il cosiddetto contesto politico-partitico che negli ultimi cinque anni ha dettato le regole ed ha cucito la trama di un tessuto da tutti non ritenuto brillante nella città di Catanzaro. Quello che emerge è una grande frantumazione fatta di lotte intestine e di un idea di impegno squisitamente personalistico dove ogni progetto anche politico deve soccombere alle necessità di alcuni gruppi o di singole eminenze. E’ questo il limite ed il de profundis della città di Catanzaro.
Parlare oggi di recupero del senso della politica, quella tradizionalmente intesa, diventa un esercizio quasi inutile nella città capoluogo di regione, dove si consumano le vendette trasversali e dove ormai da tempo, non c’è distinguo fra maggioranza ed opposizione. La linea di demarcazione è ormai sparita, siamo ad un abbraccio comune, dove nessuno e tutti recitano un ruolo quasi da solista, dove la mano destra non conosce quello che fa la mano sinistra e dove il malcostume, inteso come metodo, sembra essere il comune denominatore diffuso. Noi abbiamo e lo abbiamo detto molte volte serie difficoltà a riconoscerci in questo ambito, vuoi per le battaglie che abbiamo fatto in difesa di un valore comune di certezza dell’azione amministrativa, quella delegata dagli elettori, vuoi perché non riusciamo a scorgere elementi di discontinuità da un metodo che ha incancrenito e potenzialmente sporcato il valore della legittimazione e della trasparenza.
Lo diciamo senza tanti preamboli, a noi non piace questa formula di centrodestra e di centrosinistra cittadino che si è manifestata in tutto il suo splendore pessimo nella città di Catanzaro, non siamo disponibili a dare accoglienza nella nostra lista a consiglieri comunali uscenti da questa Amministrazione ed in particolare perseguiamo il valore delle liste pulite.
Non basta anteporre l’aggettivo nuovo per pensare che stiamo parlando di una svolta certa nel panorama politico cittadino, nuovo e novità lo si rintraccia nei fatti, nella storia e nel rifiuto di formule di bizantinismo che hanno ulteriormente delegittimato la politica ed allontanato il cittadino comune.
Se questo è per noi un valore, anche in relazione alla nostra storia recente, allora non possiamo celebrare la presunta verginità di soggetti che potrebbero essere quantomeno “impresentabili” alle prossime competizioni elettorali, per il risultato di altre situazioni che sono delegate ad organi esterni alla politica ed all’Amministrazione cittadina. Questa è la sfida, questo è il nostro progetto intorno al quale siamo disponibili ad un dialogo aperto, senza pregiudizi e senza preclusioni con tutti quelli che si ritrovano sul concetto di discontinuità e di novità, intesa come persone e come metodologia alternativa al passato.
D’altronde se è vero come è vero che il punto di caduta della politica cittadina sta in una confusione di metodo e nella mancanza di umana vergogna, noi per quanto ci appartiene non possiamo validare alternative di presunte novità, così come si sono consumate e verificate nella composizione delle liste elettorali delle scorse competizioni regionali, secondo una logica familiaristica, dove lo scettro viene traslato e consegnato secondo una catena di eredità di gruppo o di famiglia. Questa narrazione non ci appartiene.
Altra cosa è l’identificazione della figura di Sindaco e delle caratteristiche che noi immaginiamo, quelle che nascono dal know-how personale, dall’offerta della società catanzarese, dalle ipotesi diverse, ma soprattutto da un valore che anche se civico non può discostarsi da una sensibilità politica, nella quale si racchiude una potenzialità ed una eredità più alta che la città di Catanzaro non può e non deve disperdere.
E’ arrivato il momento del cambiamento delle formule consumate, delle ritualità inutili, delle celebrazioni sterili che non danno nei fatti una risposta alla domanda di democrazia che la città chiede. I nostri incipit sono sempre gli stessi, quelli che abbiamo sempre evidenziato e, da questi noi ripartiamo.
Siamo alla ricerca di compagni di viaggio che siano fondamentalmente buoni eretici e che vogliano bene a questa città, quel valore autentico rispetto al quale il colore, lo schieramento conta poco se dall’altra parte c’è il futuro di una città, della nostra comunità e del rispetto che bisogna sempre riconoscere ai cittadini. I punti cardine di questo percorso risiedono nel concetto di trasparenza e di partecipazione, quei valori che non possono mai andare in subordine e che se attivati avrebbero risparmiato a questa città l’onta della vergogna e della pubblicità negativa. Per noi non sarà più un ipotesi parlare di diretta streaming delle sedute del Consiglio comunale e delle riunioni di commissione, di pubblicità effettiva degli atti amministrativi, di un albo pretorio a data bloccata, di bandi dal dubbio valore della legalità e di associazioni o pseudo tali che si sono stancata la mano firmando atti fasulli. La strada è una sola, quella di un Amministrazione comunale dalle pareti di vetro, dove i cittadini partecipano, conoscono, leggono e vedono.
UNA CITTÀ COSTRUITA INTORNO A NOI
Ogni progetto politico non può prescindere per un concetto di serietà, dal prendere in carico degli obiettivi di programma, quelli che per noi diventano propedeutici per ogni tipo di confronto nella composizione di una coalizione e nell’individuazione di un profilo di sindaco.
Sono per noi elementi caratterizzanti e di valore per una prossima amministrazione (ri)costruire una città intorno ai suoi cittadini che abbia il valore della normalità.
Ordinarietà e manutenzione sono imperativi per restituire decoro e dignità alla città di Catanzaro, passando da una visione assolutamente speculativa ad una concezione che tenga e si concretizzi veramente con il concetto di consumo zero di suolo.
Decoro urbano, cura del verde pubblico, dell’igiene del territorio e del potenziamento della raccolta differenziata non possono prescindere da una verifica dei contratti in essere e dal rispetto degli obiettivi prefissati. Il controllo del territorio si riassume in tolleranza zero nei confronti delle discariche a cielo aperto che ormai proliferano nel territorio comunale, pertanto è necessario una nuova proposta in ordine al perseguimento delle azioni contrarie al bene comune con un progetto serio di foto trappole e sanzioni immediate.
Tolleranza zero è l’imperativo perché non sono ammissibili zone franche in città che mettono in discussione il valore dell’ordine pubblico e della legalità, il tutto passando da un nuovo programma di potenziamento della Polizia Municipale e dalla sua presenza attiva sul territorio. Dovrà essere incisiva l’azione di vigilanza nei quartieri periferici della città, tipo Corvo, Aranceto e Viale Isonzo.
Recupero dei quartieri e valorizzazione sociale e strutturale degli stessi passano da una politica di recupero e riorganizzazione della mobilità esistente e nuove soluzioni integrate per risolvere l’isolamento della città, al suo interno e verso l’esterno. Bisogna fare una valutazione delle opere finora rimaste al palo e da recuperare e rimettere in funzione con azioni completamento, in questo occorrerà dare centralità al funzionamento della Vecchia Stazione ferroviaria di Catanzaro Sala. Basta alle incompiute che sono le brutture ormai storiche, il cui recupero e riposizionamento nel tessuto cittadino sono una caratteristica importante e non più rinviabile, un esempio per tutti il sistema di scale mobili ed il megamostro dell’ex Parco Romani hanno bisogno di un’idea e di una risoluzione che sia funzionale al progetto città.
La città di Catanzaro è ormai a tutti gli effetti una periferia diffusa, una caratteristica negativa che tocca tutto il suo territorio, dai quartieri dimenticati al cosiddetto centro storico, altra periferia nella periferia. Riannodare e ricucire il territorio passa da un concetto più ampio e non solo riferibile a nuove colate di cemento di cui, in grande onestà, la città non sente il bisogno. Sono da rivalutare alcune direttrici di sviluppo che ripropongono scelte sbagliate di decentramento urbano confusionario che altre realtà comunali, più piccole e vicine al nostro territorio hanno sperimentato in senso negativo già da tempo. Nuove opere infrastrutturali e grandi progetti devono essere perimetrati sulle esigenze effettive della città senza dimenticare che prima di queste c’è un valore urbano di cittadinanza da recuperare.
Riprendere un concetto di vivibilità e di recupero del valore di cittadinanza passa da un impegno di recupero dei quartieri periferia, quello che non può prescindere da un accelerazione del valore sociale dell’attività amministrativa. Politiche sociali e rilancio delle strutture sportive sono punti fermi non rinviabili per il recupero della città. Il recupero funzionale di tutte le strutture sportive presenti in città e di quelle in uso nelle scuole e la loro apertura al territorio ed alle diverse discipline sportive è una scelta di buona amministrazione, ma in particolare un valore sociale ed educativo non più rinviabile.
CATANZARO CITTÀ AMICA.
La pandemia Covid ha messo in evidenza tutti i limiti del sistema, sia sotto il profilo sanitario che sotto l’aspetto sociale. Il fronte del disagio sociale si è amplificato e il meccanismo di risposta è stato assolutamente imperfetto. Catanzaro deve diventare a tutto tondo una comunità friendly, accogliente ed inclusiva nelle diverse declinazioni. Le famiglie hanno cambiato le esigenze finora consolidate, si è marcata una mancanza di servizi primari e di supporto alle necessità, la città deve diventare amica dei bambini, dei disabili, degli anziani. Il welfare anche sociale è un argomento caratterizzante, deve ritornare ad essere aspetto positivo nel circuito dell’educazione e della cura, passando da una nuova progettualità ed offerta sul territorio delle strutture dedicate all’infanzia, capace di colmare il gap strutturale con altre regioni italiane più all’avanguardia, dando una risposta concreta alla domanda educativa e sociale.
La centralità degli enti locali nella riforma del welfare e la loro funzione di controllo ed accreditamento, impone una nuova idea di progetto, che in grande trasparenza amministrativa deve sapere intercettare le offerte territoriali ed il miglioramento effettivo in termini di proposta e non già di simpatia politica. L’innalzamento della qualità territoriale di vita della popolazione disabile è un imperativo che passa attraverso l’abbattimento effettivo delle barriere architettoniche sul territorio cittadino.
Salute, disabilità e politiche educative sono i punti caratterizzanti della prossima amministrazione, sia per l’uso progettuale dei fondi europei disponibili, che quelli intercettabili dalle provviste del PNRR e tutto questo rimette in discussione la caratteristica di Catanzaro come città della salute, una formula rimasta nel valore delle enunciazioni e concretamente mai perseguita.
CATANZARO CITTÀ DELLA SALUTE.
La domanda di sanità è una richiesta diffusa dei cittadini alla quale l’amministrazione comunale non può sottrarsi, sia in termini di programmazione, sia in termini di controllo. La vicenda del Sant’Anna Hospital ha messo a nudo che queste esigenze sono state sottaciute per incapacità e mancanza di volontà politica, un servizio di pessima gestione ed un tradimento delle aspettative diffuse. Non può più passare la logica che essere invisibili sia peggio che essere ammalati. La risposta sanitaria della città, anche in termini di eccellenza per la presenza di strutture sanitarie private e pubbliche non può essere messa in crisi per strategie, mai narrate, di convergenze politiche.
L’azienda unica ospedaliera, un argomento ritornato in agenda, è una scelta irreversibile nel percorso di miglioramento della risposta sanitaria, ma non deve assolutamente prestarsi a logiche speculative di tipo accademico o infrastrutturale. La fusione a freddo non è la strada da privilegiare e l’amministrazione comunale deve svolgere un ruolo attivo nel percorso di integrazione salvaguardando le diverse professionalità e le realtà strutturali come riconosciute eccellenze presenti sul territorio, come ad esempio il polo oncoematologico del presidio Ciaccio-De Lellis, per come non sono ammissibili altri buchi urbanistici nel territorio comunale. Gli investimenti e la ristrutturazione funzionale delle strutture in essere è un imperativo non negoziabile, da rimettere in connessione con i diversi livelli di risposta sanitaria, partendo da quella territoriale e di prossimità.
TURISMO, UNIVERSITÀ E CULTURA.
Da troppi anni la città di Catanzaro vive in un limbo a velocità controllata in tema di turismo, quella non realtà che dura troppo poco e che non riesce a superare i canonici trenta giorni estivi. La spinosa vicenda del porto è lo specchio di una gestione discutibile di scelte amministrative e di mancate risposte che nei fatti hanno rallentato la conclusione di un opera strategica, ulteriormente al palo anche per la vicenda giudiziaria dei cosiddetti pontili. La politica cittadina ha ampiamente dimostrato la sua incapacità e la sua non volontà, rintracciabile sia nella maggioranza che nella cosiddetta opposizione, che non ha saputo vigilare e mettere sul piatto la documentazione, che se acquisita e denunciata per tempo, considerato l’accesso agli atti riconosciuto come fatto specifico dei consiglieri comunali, avrebbe risparmiato un danno economico alla città ed alle categorie commerciali collegate all’indotto del porto.
Turismo ed offerta formativa sono evidenze che passano anche da un interconnessione con l’Università, quel dialogo mai attivato e per molti versi osteggiato, che rendono l’ateneo cittadino come una realtà scollegata dal tessuto sociale della città e dalle sue prospettive di sviluppo. La nostra richiesta programmatica al Sindaco della coalizione nella quale condivideremo un percorso, è l’attivazione di un corso universitario in Scienze Turistiche presso l’ateneo Magna Grecia. Un ragionamento che si riverbera in termini di offerta culturale, per come ha manifestato il suo limite nel campo sanitario e nelle sue prospettive di competizione nel panorama scientifico e formativo regionale.
In questa prospettiva per grandi linee c’è da inserire una nuova declinazione del panorama commerciale in città, dove bisogna fare scelte condivise ed al tempo stesso alternative ad un sistema che sembra ormai bloccato su prospettive che in altre realtà nazionali sono considerate ormai superate. Il commercio di prossimità e un dialogo con gli operatori di settore che stanno superando la crisi attuale con sforzi e nuovi investimenti sono strade obbligate, quelle che come abbiamo già evidenziato passano da una nuova visione di ricucitura dei quartieri cittadini in una nuova declinazione di città più lenta e più fruibile alla vivibilità.
DUE DILIGENCE CONTABILE COME PATTO D’ONORE CITTADINO.
Abbiamo già detto che per noi trasparenza e valore di cittadinanza attiva sono elementi imprescindibile nella proposta politica e nella nostra presenza alla costruzione di un coalizione che abbia un valore di discontinuità. I dati contabili dell’amministrazione comunale devono essere certi ed intellegibili, ma soprattutto devono diventare un patto d’onore nel momento di passaggio elettorale, come valore di certezza e di democrazia compiuta. Tutti i bilanci comunali e di tutte le società partecipate devono essere un valore da trasferire alla conoscenza di chi sarà chiamato a governare perché investito da una scelta popolare. E’ per questo che al momento del cambio di governo cittadino richiesto dagli elettori, il bilancio comunale e quelli delle partecipate devono essere sottoposti alla verifica di “due diligence” da parte di professionisti terzi alla gestione politica in essere.
Una prescrizione come patto d’onore che sarebbe corretto che anche l’amministrazione in carica, quella che sarà uscente alle prossime elezioni di primavera dovrebbe fare come atto d’amore nei confronti della città di Catanzaro.