Covid, il flop dei vaccini. Cacciari: “Prima o poi il popolo si sveglierà e saranno dolori”

(Alberto Maggi – affaritaliani.it) – “Calunnie, pure e semplici calunnie”. Massimo Cacciari, intervistato da Affaritaliani.it, bolla così gli articoli dei quotidiani sul convegno di Torino per lanciare la Commissione dubbio e precauzione. In particolare il Corriere della Sera ha titolato in modo molto forte: ‘Il convegno no vax di Torino, fra sospetti e deliri: «Noi in minoranza come Gesù»’. “Hanno tirato fuori cose, estrapolandole, affermando che io sono un No Vax, non rispondo nemmeno a questi signori. E se continueranno a calunniare in questo modo, risponderò solo per vie legali. Non mi cimento nemmeno con questi personaggi, sono di un altro livello”.

Cacciari è molto preoccupato per quanto sta accadendo nel Paese, “la situazione è molto grave e i giornali, quasi tutti, nemmeno se ne rendono conto. Facebook ha oscurato il convegno di Torino dove sono intervenuti scienziati, medici e giuristi. Siamo di fronte a una deriva delle democrazie occidentali e quando il popolo si sveglierà saranno dolori”.

La nostra democrazia è a rischio? “Quella che abbiamo conosciuto finora sicuramente sì, anche se non ci sono nazismo, fascismo o comunismo alle porte, Per carità, stiano tutti tranquilli e addomesticati, stacchino pure le spine del cervello che non c’è la Gestapo dietro l’angolo”.

E la politica che fa? I partiti sono ormai tutti omologati? “Sulle questioni di fondo ci sono sempre meno differenze, qualcosa cambia sulle valutazioni, ma sulle grandi questioni sono tutti d’accordo nel mettere tutto sotto il tappeto e fingere di non vedere”.

L’Europa? “Ogni Paese dell’Unione è andato e va per conto suo, alcuni con misure più severe e altri meno. Ma è il sistema in generale che ci porta sull’orlo del precipizio, che non è quello dei vaccini. Come sempre si guarda all’albero e non si vede il bosco”.

Draghi? “Fa il suo mestiere con grande competenza e sta lavorando al piano nazionale per implementarlo nel modo più rapido possibile. Al premier interessa il Pnrr e nient’altro”.

“Per la stragrande maggioranza delle persone, dei media e degli opinion leader questo è il migliore dei mondi possibili, certamente per i gruppi economici e per gli interessi del potere industriale e finanziario. Come è sempre successo, il problema è quando la maggioranza demonizza la minoranza, è questo il tema chiave e non certo il destino individuale di qualcuno”, conclude Cacciari.