COMUNICATO STAMPA 18 DICEMBRE 2021
Rimaniamo sbalorditi e attoniti davanti al comunicato aziendale nel quale leggiamo che in data 17/11, e quindi non ieri, l’azienda Abramo Customer Care avrebbe ritirato il concordato presentato ad Ottobre 2020 richiedendo l’Amministrazione straordinaria con udienza fissata per il prossimo 12 Gennaio. Solo adesso, e dopo che da parte sindacale (non Cobas) nei giorni scorsi era stata anticipata la notizia della revoca del concordato, l’azienda ha tenuto ad informare i suoi “figli” (termine tanto caro al presidentissimo Giovanni Abramo). Non riusciamo ancora a credere che un dirigente, che si presentò in pompa magna dicendo di rilanciare l’azienda, altro non ha fatto che liquidarla. Basta fare una ricerca banale sui vari motori di ricerca e vi accorgerete che questo tipo di managment interviene proprio quando non si può e non si vuole fare altro che chiudere.
E noi Cobas fin da subito abbiamo avuto chiare, condividendole con tutti i colleghi, le perplessità legate anche al silenzio da parte dell’azienda. Alla fine gli scenari prefigurati si sono concretizzati, a nostro discapito chiaramente.
Informare in tempo utile i propri dipendenti è un dovere e andava già fatto a tempo debito, mentre l’azienda ha solo rimandato la comunicazione di una decisione già presa un mese fa.
Come al solito si vuole la botte piena e la moglie ubriaca. Dobbiamo portare risultati, perché altrimenti la più grossa commessa rimasta in Abramo, cioè Tim, non ci girerebbe il traffico. Ma davvero dite? Ma pensate davvero di prenderci per i fondelli in questo modo? Ci negate le ferie se non facciamo extra. Ci pagate la 13esima a fine anno e non prima di Natale. Pretendete il rientro in sede dove mancano i condizionatori accesi, si muore di freddo, l’igiene lascia a desiderare come da messaggi inviati dai tl per le condizioni dei bagni comuni. Nel frattempo lo smart-working viene massivamente revocato nonostante l’OMS faccia espressa richiesta di favorire il telelavoro e di evitare assembramenti in luoghi chiusi e poco sanificati.
La misura è colma. Ci avete preso in giro. Avete svalutato un patrimonio di dipendenti . Avete svenduto una multinazionale creata grazie all’impegno e al lavoro di noi tutti/e e agli sgravi/fondi a cui si è attinto negli anni. Nel silenzio dei media calabresi e della politica miope. Il tavolo ministeriale che doveva essere convocato per i primi di settembre è fermo nonostante i solleciti di riconvocazione. Le elezioni sono finite. Gli organi politici sono stati proclamati. La regione Calabria ancora non da risposte.
L’unica via è quella della mobilitazione e degli scioperi per fare sentire forte la nostra voce rimasta finora inascoltata. Nei prossimi giorni daremo indicazioni in merito. Nel frattempo invitiamo tutti i colleghi e le colleghe a tenersi informati, vigili e pronti alla mobilitazione.
Cobas Abramo Customer Care
Cobas Lavoro Privato – Esecutivo Provinciale Cosenza