Belvedere. La ex clinica Tricarico, i trascorsi di Caldiero e don Pierino che aspetta al varco

I dipendenti della ex clinica Tricarico hanno potuto finalmente tirare un sospiro di sollievo per avere ricevuto, in questi giorni, le somme vantate sino alla data del fallimento e che i curatori fallimentari sono riusciti finalmente a pagare. La speranza è che in futuro anche i dipendenti tuttora in cassa integrazione (i rappresentanti sindacali ci dovrebbero spiegare come tutto ciò sia successo), possano essere richiamati al loro lavoro.

Anche perché qualcuno, ad oggi, si è dimenticato che al momento del fallimento, vigeva l’obbligo per l’aggiudicatario, di mantenere le stesse condizioni economiche per i dipendenti e, non certamente, per una decina di loro, optare per il ricorso alla cassa integrazione come ha fatto la Tirrenia Hospital sin dall’inizio della propria gestione e nel silenzio totale dei curatori fallimentari, Avv. Pasquale Di Martino e Dott. Giuseppe Castellano provenienti dalla Campania…

Così come proviene dalla Campania lo stesso Giudice delegato protempore  dott.ssa Marta Sodano che aveva inizialmente  nominato commissario il ben noto commercialista Fernando Caldiero da Cetraro, fratello di Vito Caldiero a sua volta padre di Berenice Caldiero, figlia di Maria Teresa Gallo che inopportunamente, continua a svolgere le funzioni di addetta alla segreteria del GIP presso il Tribunale di Paola e che, certamente, non può ritenersi estranea e non vedente delle vicende che sempre più spesso interessano i propri parenti quale da ultima, quella dell’ex  assessore e consigliere comunale di Cetraro, il giovane ma ben collaudato Carmine Quercia di cui ormai nessuna parla e che rischia, come è avvenuto sino ad oggi con suo zio Fernando Caldiero, che persino questo ennesimo scandalo riguardante un componente della famiglia Caldiero, possa finire nel dimenticatoio.

Ritornando alle vicende della ex clinica Tricarico, i lavoratori interessati, sperano che finalmente vengano meno le scellerate gestioni  che hanno caratterizzato il passato con la regia occulta del solito Fernando Caldiero il quale, in quella struttura,  ha svolto addirittura le funzioni di componente il Collegio Sindacale e quello di componente un pool di professionisti per una ristrutturazione di debiti ex art. 182 bis legge fallimentare presentata al Tribunale di Paola a dicembre 2010 dal proprio cognato Avv. Vincenzo Caridi da Roma. Ormai è indiscutibile di come tale personaggio abbia rivestito la doppia veste di controllore e controllato alla quale ci ha abituato e non solo nelle vicende della clinica, se è vero come purtroppo è vero che in data 16 novembre 2016 il dott. Fernando Caldiero è stato nominato dal Tribunale di Paola commissario giudiziale del concordato fallimentare dell’Istituto Ninetta Rosano srl per poi dimettersi da tale incarico in data 19 marzo 2018, esattamente un giorno prima che venissero chieste indagini tecniche alla PG da parte dell’A.G. salvo accertare, con la successiva trasmissione del 27 marzo 2018 delle indagini tecniche richieste, che a quella  data, il depositario delle scritture contabili di società partecipate da componenti la famiglia Tricarico, era proprio e manco a dirlo il dott. Fernando Caldiero.

Ne deriva, senza alcun dubbio, che dalla nomina a Commissario Giudiziale avvenuta il 16 novembre 2016 e sino alla data delle dimissioni del 19 marzo 2018, il solito Caldiero ha continuato a mantenere costantemente rapporti con i Tricarico sino a farsi liquidare la somma di circa 70.000 euro, in prededuzione, per le attività di precommissario e di commissario svolte nella procedura di concordato dell’Istituto Ninetta Rosano srl avanzata dall’amministratore unico Rosano Carmen in un contesto in cui tutto si mescolava in una sorte di “volemose bene”, tanto chi ci tocca?

Adesso i lavoratori  sperano solo in un nuovo corso della ex clinica  Tricarico, famosa anche per quanto di buono è stata capace di garantire nel tempo, sia a livello sanitario che occupazionale e che ha permesso, nel bene e nel male, di essere un chiaro luogo di riferimento anche per il risvolto economico che ha interessato e continua ad interessare circa duecento famiglie alle quali non può sfuggire e non sfuggirà che mentre i loro stipendi venivano pagati solo in parte e con notevoli ritardi, la famiglia Tricarico è stata in grado di farsi  erogare dal 2008 al 2016 la modesta somma di 7.500.000 euro circa proveniente dalle società Istituto Ninetta Rosano srl e Casa di Cura Tricarico Rosano srl per come si rileva dagli atti in possesso della Magistratura a seguito delle indagine tecniche svolte dall’autorità di polizia giudiziaria.

A ciò si aggiunge, da quanto si è appreso, che la ex clinica Tricarico potrebbe passare al ben noto Gruppo massomafioso Citrigno del patriarca don Pierino, che si sarebbe fatto avanti presentando una offerta al ribasso pari a 16,5 milioni di euro in occasione della vendita avvenuta agli inizi del corrente mese di Dicembre presso il  Tribunale di Paola. Noi ci auguriamo vivamente che il procuratore Bruni – a dire il vero l’unico che sta cercando di mettere i bastoni fra le ruote all’imprenditore usuraio – scongiuri questa eventualità ma non sarà facile neanche per lui…