di Saverio Di Giorno
La clinica di Belvedere Tirrenia Hospital, ex clinica Tricarico, è stata da sempre un mezzo per leggere le dinamiche e i cambi di forza nel territorio cosentino. Questo perché intorno alla clinica hanno sempre gravitato imprenditori chiacchierati, politici e professionisti con doppi e tripli ruoli. Vorrà quindi dire qualcosa se, come sembra, la galassia Citrigno sta per mettere le mani sulla clinica.
Tutto il mondo della sanità privata a Cosenza, come ormai è risaputo, è gestito da pochissime famiglie che da un lato hanno spalle coperte e finanziamenti assicurati e dall’atra devono garantire posti di lavoro che facilmente possono tradursi in voti. É un mercato chiuso, spartito nei territori e blindato. L’ex clinica Tricarico ha avuto floridi rapporti con la politica cosentina. Finanziatrice della campagna elettorale della Bruno Bossio e vicina anche a Magorno. La clinica è accreditata dalla Regione per oltre 22 milioni di euro e quindi è una gallina dalle uova d’oro oltre che punto di riferimento per un territorio che per decine di chilometri non ha veri ospedali pubblici. Proprio per questa mancanza il suo bacino di utenza è enorme.
La gestione Crispino è stata terribile. Lui aveva sfruttato la possibilità di poter prendere per tre anni l’azienda in fitto per circa 900.000, euro l’anno. Crispino, unico offerente, la prende. Intanto era scoppiata la pandemia. Ovunque tranne che alla clinica. I dipendenti denunciano condizioni fatiscenti, un via vai di pazienti dalle cliniche di Crispino. Licenziamenti a chi si ribella fino all’arrivo dei Nas. Crispino aveva segnato la fine della gestione locale e forse ora inizia un’altra epoca con altri riferimenti economici e politici. Ogni epoca ha i suoi.
Crispino era intervenuto alla fine di un periodo travagliato. Nel 2018 viene dichiarata fallita, ma il tribunale (unico caso calabrese) ne garantisce la continuità aziendale. La gestione del fallimento e tutti i relativi fatti che ruotano attorno alla gestione di Ferdinando Caldiero è stato raccontata più e più volte. Una storia di accrediti, conflitti di interessi e indagini. https://www.iacchite.blog/belvedere-la-ex-clinica-tricarico-i-trascorsi-di-caldiero-e-don-pierino-che-aspetta-al-varco/ . Con l’operazione Clinica Malata la procura di Paola aveva disvelato tutte le distrazioni di denaro che aveva deteriorato la clinica. Grazie ad alcuni artifici, secondo l’accusa, si era però riusciti a gestire la clinica nonostante i debiti avessero superato i 100 milioni. A dicembre 2020 in Appello è stato assolto Fabrizio Tricarico Rosano, uno degli indagati nella vicenda.
Nel 2018 Pasquale Tricarico, avendo fiutato l’aria, si era scagliato in un’intervista alla stampa contro Caldiero dicendo che curava interessi di altri e che non esistevano politici veri sul territorio. Evidentemente sentiva di aver perso gli interlocutori con cui finora si era interfacciato. Ecco perché nella clinica si possono leggere i cambi di era. La clinica non solo ha avuto interlocutori in politica, ma secondo alcune intercettazioni pubblicate inedite da Iacchite’ anche all’interno della procura di Paola, all’epoca del pm Greco. http://www.iacchite.blog/calabria-malasanita-e-malagiustizia-un-lungo-elenco-di-inchieste-mai-concluse-di-saverio-di-giorno/ Si trattava dell’operazione Cartesio gestita dal pm Luberto. Ora trasferito.
Ritornando a Crispino. La gestione è a tal punto grave che oggi i dipendenti confessano che tutto sommato sperano che Citrigno la spunti. Se comunque uno squalo deve esserci che sia almeno uno che si faccia gli interessi suoi, ma non metta in pericolo posti di lavoro e condizioni sanitarie. Amara speranza che probabilmente sarà esaudita. Lo scorso 8 dicembre alle 13 è scaduto il termine ultimo fissato per la vendita senza incanto con una base d’asta da oltre 22 milioni di euro.
Il Gruppo Citrigno si è fatto avanti presentando un’offerta – al ribasso – per una cifra pari 16, 5 milioni. Ha già versato il suo deposito cauzionale. Un quarto in meno della base d’asta. La normativa prevede infatti che se vi è un’unica offerta si può procedere all’assegnazione anche con l’offerta di un quarto in meno. Ovviamente Citrigno è stato unico offerente… fino al tempo massimo. Allo scadere del tempo massimo Crispino ha avviato la procedura di prelazione. Ha promesso di versare poco più di un milione chiedendo al tribunale del tempo (fino a febbraio) di saldare. Richiesta che ha tutto l’aspetto di un modo per prendere tempo e che difficilmente reggerà.
Una clinica crocevia di carriere e storie. Un territorio quello di Cosenza, da sempre diviso per zone di influenza dove non tutti possono lavorare ovunque. Il gruppo di Citrigno al pari di altri non è mai stato lontano dai rapporti con la politica (su tutti la famiglia Gentile, dalle assunzioni ammesse da lui stesso, al caso conflittuale di Calabria Ora e la famiglia Adamo-Bruno Bossio: non è un mistero che Citrigno stazionasse stabilmente al 10° piano della Cittadella). I Gentile hanno dislocato bene i loro agganci ovunque e il loro potere è più saldo che mai, Andrea, l’ultimo rampollo, non molto tempo fa è venuto a chiacchierare sulla costa con Magorno. Ex sponsor della clinica. La vecchia epoca si è chiusa con qualche vittima, quelle indispensabili, la restaurazione però è già terminata con i nuovi equilibri.