Non ci sta la “parte sana della città” a restare in silenzio. Parla e non le manda a dire al questore di Cosenza, responsabile, per tutti i presenti nel salone degli Specchi, e non solo, del grave atto intimidatorio consumato attraverso l’ignobile richiesta di “sorveglianza speciale”, nei riguardi di due giovani studenti universitari, colpevoli di aver denunciato gli intrallazzi e il malaffare, sotto gli occhi di tutti, in uso esclusivo della nota paranza massomafiosa che governa la città.
È la storia che si ripete, replica più di uno dei tantissimi partecipanti all’iniziativa: il solito giochetto dei poteri massomafiosi che controllano i vertici delle istituzioni e che non ammettono il dissenso. Fino a che si discute senza fare i nomi, il dissenso può anche essere tollerato, ma Jessica, Simone e Francesco sono andati oltre, hanno avuto il coraggio di fare i nomi e i cognomi dei responsabili del disastro economico e sociale della nostra città e della nostra regione, e questo ha provocato, come già successo in passato, la messa in moto della solita e farsesca macchina della repressione. Che a Cosenza, oltre ad agire sempre e solo a comando, le ha anche provate tutte pur di tacitare il dissenso. Cosa che non gli è mai riuscita.
Ancora una volta il potere massomafioso mostra la sua faccia arrogante, e minacciando mafiosamente Jessica e Simone, lancia un ennesimo monito a chi osa pronunciare i sacri nomi dei capi della paranza: “ecco la fine che fanno gli infami (come Jessica e Simone) che parlano troppo”. Ma ancora una volta il loro solito stolto piano ha avuto, sull’opinione pubblica, l’effetto contrario a quello da loro desiderato. L’intera città si è stretta attorno ai tre giovani con un unico scopo: far retrocedere il questore di Cosenza dalla sua aberrante quanto assurda decisione. E l’assemblea di stasera dimostra che Cosenza non si arrende all’arroganza e alla prepotenza dei poteri forti.
È questa la conclusione finale della partecipatissima assemblea cittadina che ha visto ancora una volta accorrere al richiamo della difesa della Libertà, la parte sana della città.