Rende, Marcello Mazzetta è nervoso: gli hanno fatto saltare il concertone di fine anno

A Rende il concertone di fine anno divideva. Fino a quando non è arrivata la decisione del Consiglio dei Ministri che ha vietato tutti i concertoni in piazza. Sia chiaro: non era in discussione la proposta artistica con il calabrese (e rendese doc) Aiello, pronto ad esibirsi in piazza. Ma le polemiche erano divampate per i costi e soprattutto per le preoccupazioni legate alla pandemia. “Come componenti di minoranza della Prima Commissione consiliare già da diverso tempo avevamo avviato una discussione alla luce dell’incremento dei contagi di queste ultime settimane e delle problematiche che ne conseguono. Una situazione che impone responsabilità e cautela in ogni ambito e certamente anche riguardo allo svolgimento di eventi che, pur programmati da tempo, vanno necessariamente riconsiderati alla luce del nuovo contesto emergenziale”, scrivevano avantieri Massimiliano De Rose ed Enrico Monaco.

In particolare, il concerto di fine anno “impone di dover prendere atto che le cose sono cambiate nelle ultime settimane e che questi cambiamenti (intervenuti successivamente alla programmazione dell’evento) non possono essere né trascurati né sottovalutati in alcun modo”, continuavano De Rose e Monaco.

“Una serie di problematiche e di preoccupazioni che mal si addicono a quello che anche noi avremmo voluto fosse un momento di festa e di socialità per tutti i rendesi e per lo stesso artista. A prescindere dai divieti – spiegavano ancora i due consiglieri – che eventualmente potranno essere disposti dal governo e dalla Regione, in ogni caso, riteniamo possa risultare molto più utile a tutti, cittadini ed esercenti, riprogrammare l’evento differendolo del tempo necessario a superare la particolare criticità di questi giorni e far sì che possa svolgersi appena possibile e nel modo migliore garantendo una assai più ampia partecipazione di pubblico, con soddisfazione di tutti e con assai meno restrizioni e rischi”.

Sulla stessa scia anche l’ex assessore Mario Rausa che, da medico, diceva apertamente che i dati del Covid – anche a Rende – sono sottostimati. E che probabilmente, fosse stato per lui, avrebbe rinviato concerti e festeggiamenti. Così com’è accaduto realmente ieri pomeriggio.

Ovviamente non erano e non sono d’accordo il sindaco Marcello Mazzetta e i suoi fedelissimi scagnozzi, tra i quali il più esposto è stato il “povero” assessore Domenico Ziccarelli, al quale era toccato l’ingrato compito di difendere… l’indifendibile. Mentre in tutta Italia vengono annullati i concerti, nella “Repubblica massomafiosa” di Rende avrebbero voluto continuare a fare i propri porci comodi… E ancora oggi, attraverso i media di regime, sono lì ad annunciare che nella loro “Repubblica” comandano loro e che il concerto non è annullato. Ma stavolta l’impressione è che gli sia andata veramente male e che qualsiasi prefetto, anche quello di Cosenza, non potrà fare altro che intimare a Mazzetta di sospendere il concerto. E non è finita qui: tra qualche settimana potrebbe arrivare anche l’annuncio della fissazione dell’udienza preliminare contro Mazzetta per le vicende legate al processo aggiustato del boss Patitucci. Se si andrà a processo e se arriverà la condanna in primo grado, Mazzetta dovrà sloggiare dal Municipio e forse è soprattutto per questo che in queste ultime ore il sindaco più corrotto d’Italia è intrattabile. Dicono che se vi morde, vi avvelena… Povera Calabria nostra!