Catanzaro. Per Giuseppe Pisano sarà tre volte Natale: la truffa dei Buoni Spesa

In questi giorni il comune di Catanzaro ha rimpinguato la “cassa”, incassando circa 10mila euro, per l’esattezza circa 9.700 euro, cioè quello che resta per la restituzione del maltolto da parte di una serie di consiglieri comunali, ai quali la procura di Catanzaro ha offerto il bivio della tenuità del reato a patto di ridare indietro – appunto – i soldi “rubati”. A rifondere il bilancio comunale sono stati 18 dei 29 consiglieri comunali indagati nello scandalo 2 Gettonopoli sui gettoni di presenza nelle Commissioni. Stando a quanto emerso dalle indagini condotte dai carabinieri della polizia giudiziaria, erano state indebitamente percepite per riunioni consiliari avvenute praticamente solo su carta tra novembre e dicembre del 2018. Per i 18 consiglieri che hanno restituito i soldi al Comune l’archiviazione per «tenuità del fatto» è ormai tramontata. Intanto ai magnifici quattro (Enrico Consolante, Andrea Amendola, Sergio Costanzo e Tommaso Brutto) ai quali la Procura contesta il reato di cui all’art.81 comma 2, 110 e 640 bis c.p. si sono saldati i 18 consiglieri comunali indagati nell’inchiesta Gettonopoli, e tutti insieme appassionatamente potrebbero finire a processo, per  truffa aggravata e falsità ideologica.

Roberta Gallo (372.92€) – Francesco Gironda (407.18€) – Cristina Rotundo (542.90€) – Fabio Talarico (380.07€) – Agazio Praticò (772,44€) – Filippo Mancuso (462,24€) – Antonio Ursino (399,56) Luigi Levato (526,88€) – Francesca Carlotta Celi (430.29€) – Fabio Celia (190,02€) Antonio Angotti (710.14€) Antonio Mirarchi (664.33€) – Rosario Lostumbo (797.17€) – Giulia Procopi (246.11€) Rosario Mancuso (585.97€) – Lorenzo Costa (401.60€) – Giuseppe Pisano (300€ su 1004€).

Ormai sta diventando una ricorrenza che la procura di Catanzaro ricorda molto bene, quella di garantire a Palazzo De Nobili ed ai tanti consiglieri abbuffini, dell’ormai riconosciuto sistema Catanzaro. Quello che è emerso dall’inchiesta è il classico vizietto di riempirsi la tasca con i soldi pubblici. Emblematici sono i rilievi sull’attività dei presidenti delle commissioni consiliari, i soggetti, secondo la procura di Catanzaro, dagli atti è emerso sempre con la stessa ciclicità, una specie di fotocopia condivisa, di verbali con l’indicazione dell’orario di riunione non di quello di chiusura, mancata indicazione dell’ordine del giorno, verbale in bianco e nessuna annotazione circa la discussione trattata, mancate annotazioni circa ingresso/abbandono seduta da parte dei consiglieri riportati presenti nell’appello nominale ed in alcune circostanze ordini del giorno uguali ad altri indicati in precedenza.

Addirittura nella seduta della commissione presieduta nel falso verbale da Pisano Giuseppe (il tirapiedi e complice di Claudio Parente, uno dei boss della sanità privata calabrese) del 4 dicembre 2018, «risulta essersi svolta una seduta della commissione nel mentre il presidente Pisano era presso il pronto  soccorso dell’ospedale civile a seguito di un incidente» così scrive la Procura di Catanzaro. Fra le tante scoperte, quelle che fanno rabbrividire e che esistono altri fenomeni di santità diffusa, che la bilocazione non era un dono divino solo di Padre Pio o di Mamma Natuzza, ma appartiene anche al palazzo, dove proprio il Consigliere Giuseppe Pisano gode della possibilità di essere ubiquo, cioè una specie di bilocazione popolare. Caratteristica riconosciuta anche dalle trasmissioni di Giletti Non è l’Arena. Diventa poi vomitevole il fatto che lo stesso Giuseppe Pisano – al quale i Carabinieri hanno sequestrato numerosissimi Verbali di Commissioni in bianco, e cioè: “verbali in bianco e nessuna annotazione circa la discussione trattata, mancate annotazioni circa ingresso/abbandono seduta da parte dei consiglieri riportati presenti nell’appello nominale” – oggi sia stato rinominato a presiedere la Commissione Urbanistica, quella più importante dell’assise comunale di Catanzaro.

Sicuramente il Presidente della Commissione Urbanistica Giuseppe Pisano gode di questa prebenda per il solo fatto riconosciuto dai suoi colleghi, di essere dotato non solo del dono dell’ubiquità, ma anche perché il suo taglio istituzionale di consumato imbroglione garantirà al sindaco Sergio Abramo l’approvazione del PSC (Piano Strutturale Comunale) che rappresenterà l’ultimo saccheggio della massomafia cittadina. D’altronde Giuseppe Pisano ritorna al vertice delle commissioni comunali, quelle che in particolare con il suo agire proprio lui ha sputtanato ed fatto indagare, sia perché ha un pedigree di tutto rispetto criminale, sia perché ormai altre nuove figure credibili sia moralmente che politicamente sono da rintracciare solo negli ossari cimiteriali.

Per lui sarà sempre tre volte Natale: la prima perché festa cattolica che annuncia la nascita della speranza; la seconda perché festa laicamente mangereccia e lui ha grandi zavorre da riempire; la terza perché può così trafficare i buoni spesa comunali, quelli previsti dai decreti Covid, usandoli dopo averli spacchettati dalla procedura per i suoi portatori di voti, che diventano più interessanti se godono della momentanea difficoltà economica.

Infatti Pisano è già noto alle cronache cittadine ed anche a quelle giudiziarie, vista la  richiesta di rinvio a giudizio e fissazione dell’udienza preliminare per l’operazione “Corvo“, ovvero l’inchiesta della Procura di Catanzaro che nei mesi scorsi ha acceso i riflettori su episodi di corruzione e atti contrari ai doveri d’ufficio: per un l’ex consigliere regionale boss delle cliniche private Claudio Parente, e per i Consiglieri Comunali di Catanzaro Francesco GirondaGiuseppe Pisano  che risultano indagati per corruzione. Due gli episodi contestati: il primo è l’approvazione di una delibera del consiglio comunale di Catanzaro (la n. 95/2018), con la quale il 13 settembre 2018 l’assise municipale deliberava favorevolmente (con il voto conforme anche di Gironda e Pisano) in ordine alla possibilità di cedere un terreno di proprietà comunale all’associazione interregionale “Vivere insieme”, operante principalmente nel settore dei servizi sanitari guidata direttamente e con prestanome da Claudio Parente. L’altro è l’assunzione, a opera di Parente, del fratello del consigliere Gironda e della convivente del consigliere Pisano quali suoi collaboratori a tempo determinato nell’ambito della struttura speciale a sua disposizione presso il consiglio regionale.

Ma al Comune di Catanzaro la truffa, la corruzione è di casa ed è rappresentata dal malaffare costante sotto la tacita copertura del sindaco Sergio Abramo, che sa tutto facendo finta di non sapere. E’ il caso dei Buoni Spesa del Comune di Catanzaro per le famiglie bisognose. Infatti uno dei longa manus più incalliti è proprio il Presidente della Commissione Urbanistica Giuseppe Pisano, che in questi giorni di feste natalizie,  sul lungomare di Catanzaro Lido distribuisce agli amici degli amici naturalmente solo ai suoi fedelissimi e “valenti” elettori, decine e decine di Buoni Spesa, gli stessi che sarebbero dovuti essere consegnati alle famiglie bisognose aventi diritto.

Il sistema organizzato da Giuseppe Pisano è il seguente: Giuseppe Pisano nei mesi scorsi si è prodigato affinché alcune famiglie indigenti proponessero domanda di concessione dei relativi Buoni Spesa. All’atto del ritiro degli stessi Buoni Spesa, il Pisano, in nome e per conto del Sindaco Sergio Abramo e ovviamente con la complicità degli uffici comunali, ritirava sistematicamente i Buoni Spesa dei legittimi assegnatari, soprattutto quelli lavorati dai CAF compiacenti legati ad alcuni suoi colleghi Consiglieri Comunali.  

Qui scatta la truffa ed il peculato ed il voto di scambio in anticipo, infatti il consigliere Pisano tratteneva per se buona parte dei Buoni Spesa che sotto le festività natalizie gli hanno già rappresentato una ottima strenna elettorale, visto che li ha distribuiti ai suoi piccoli e grandi elettori, in cambio della promessa di sostegno alle votazioni amministrative 2022 per il comune di Catanzaro. Attendiamo ora che il Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, verifichi ogni circostanza delittuosa al fine di rifare dignità al Comune di Catanzaro. E sarebbe anche ora.