Lorica, le domande rimaste senza risposta per anni del comitato degli imprenditori

“Dopo essere stati inaugurati in pompa magna e con applausi scroscianti, televisioni, radio, giornalisti, nani e ballerine/i nel Marzo 2018 e pur non essendo minimamente coinvolti da sequestri derivanti dalle ultime inchieste giudiziarie, inspiegabilmente gli impianti sono chiusi senza che nessuno si sia minimamente degnato di comunicare agli operatori il perché della chiusura e una eventuale data di apertura. Tutti sfuggono alle legittime richieste di informazioni, terrorizzati dai venti catanzaresi”.

E’ quanto scriveva nell’inverno 2018-19 in un comunicato stampa il comitato lorichese, formato da imprenditori, i quali si ponevano anche una serie di domande, alcune delle quali – purtroppo – sono ancora attualissime alla luce della tragedia di ieri che è costata la vita all’ingegnere responsabile degli impianti di Lorica, Alessandro Marcelli. 

1. perché il contratto di appalto con Lorica Ski non è stato rescisso dopo le vicende giudiziarie e la stazione appaltante (comune di Casali del Manco) non ha provveduto a terminare i lavori con nuovi appalti sul modello Piazza Bilotti (già Piazza Fera) atteso che a Cosenza il Comune così ha operato e i lavori sono da tempo terminati e l’opera è stata resa fruibile ai cittadini?

2. a che cosa serve il commissario giudiziale che amministra Lorica Ski (pagato più che adeguatamente con i soldi dei contribuenti) se non è in grado di far funzionare gli impianti durante le festività natalizie, quando si potrebbe fare un minimo di incasso?

3. come mai i lavori di completamento degli impianti, finanziati dal Comune di Casali del Manco con circa €.1.500.000,00 in aggiunta agli oltre €.13.500.000,00 precedenti, e che dovevano durare circa sessanta giorni, seppur iniziati i primi di ottobre 2018, non sono ancora terminati?

4. se il progetto iniziale non era adeguato o presentava criticità, perché non si è rescisso il contratto con Lorica Ski Area, redatto un nuovo progetto e riaffidato l’appalto, visto che il tempo non mancava?

5. se è vero quanto al punto cquattro, perché non sono state proposte le dovute azioni giudiziarie di risarcimento e di responsabilità verso i professionisti che hanno predisposto i progetti e si sono pagati profumatamente?

Quelle domande sono rimaste senza risposta praticamente fino alla fine di dicembre dello scorso anno, quando gli impianti sono stati riaperti “ufficialmente” dopo anni nei quali il degrado e l’incuria hanno regnato sovrani e subito una nuova tragedia ne ha determinato la chiusura… Povera Sila nostra!