Si è tenuto ieri mattina un importante incontro tra la Commissione Scuola e Istruzione del Consiglio Comunale di Cosenza presieduta da Chiara Penna, il Consigliere Delegato al ramo Aldo Trecoci e Pino Assalone, Coordinatore Regionale di “Democrazia e Lavoro”, Area Programmatica della Sinistra CGIL.
Diversi gli argomenti affrontati. Una parte della discussione è stata occupata dalla situazione del Convitto Nazionale “Bernardino Telesio”. E’ palese come in questi ultimi anni sia emersa sia una richiesta di offerta formativa per la primarie e la secondaria di primo grado che si estenda anche ad una presenza pomeridiana, sia la necessità che in città si apra un quinto Istituto Comprensivo. Queste due esigenze si devono coniugare con la specificità storica del Convitto Nazionale di Cosenza, che ha sempre prodotto una rilevante azione di contrasto a ogni fenomeno di abbandono e di elusione scolastici e di accompagnamento per tutti i ragazzi, senza esclusione alcuna.
Per cui due condizioni appaiono indispensabili: il riconoscimento del totale distacco nell’autonomia gestionale ed amministrativa del Convitto dal Liceo Classico, oltre che nelle figure dirigenziali e direttive dei servizi possibilmente anche nella sede, e l’impegno degli Enti Locali (a cominciare dal Comune di Cosenza) a garantire la copertura economica totalmente o in maniera considerevole della retta (che comunque deve essere di molto abbassata) per le famiglie con basso reddito.
Si è discusso del necessario impegno di contrasto da parte degli Enti Locali nei confronti dei fenomeni purtroppo crescenti di insuccesso ed evasione scolastici, ancor più forti nei territori meridionali, dove la crisi economica e gli effetti negativi di una didattica penalizzata dalla situazione epidemiologica, ha penalizzato le fasce più deboli. L’ampliamento della forbice del divario territoriale e sociale è diventato nel nostro Paese una vera e propria emergenza.
Al proposito, si è rilevata la necessità di una revisione della Legge Regionale sul Diritto allo Studio, ferma colpevolmente addirittura al 1985, che necessita di un consistente ampliamento degli impegni ed in particolare di un interessamento verso la fascia 0-6, finora completamente ignorata a causa della volontà di tutelare interessi particolari. E su questo ci si è soffermati sulla situazione degli asili nido e dei servizi per l’infanzia comunali: il cospicuo taglio delle spese comunali in questo settore ha portato ad un aumento abnorme dei costi per le famiglie e ad una diminuzione del numero dei piccoli che frequentano queste strutture, fondamentali per la crescita e le opportunità formative. E’ indispensabile un cambio di rotta su questo versante e la necessità che venga potenziata al massimo l’offerta per questa fascia di età e ampliata le fasce di esenzione e riduzione dei costi, secondo le fasce di reddito ISEE. Altrimenti, per tutti coloro che non possono permettersi strutture private, non rimane che far restare a casa i propri bambini, negando anche la possibilità per le madri di svolgere un’attività lavorativa.
La riunione si è conclusa con l’impegno a proseguire un’interlocuzione che può essere utile e fattiva.
L’Area Programmatica “Democrazia e Lavoro” – Sinistra CGIL