Sanremo 2022, cover e duetti. Ernesto Assante: “Una grande serata di musica”

La quarta serata del Festival di Sanremo nel blog del giornalista

di Ernesto Assante

Una grande serata di musica, una celebrazione della bellezza della musica, delle canzoni, della forza delle canzoni, della loro capacità di raccontare e raccontarci, di farci vivere meglio, sognare, amare, piangere, ridere e molto altro ancora.
Una grande serata di musica perché ognuno dei venticinque artisti e dei loro compagni di gioco ha scelto in libertà cosa cantare, ognuno di loro ha deciso di andare in scena con quello che pensava fosse giusto, magari sbagliando, ma per il gusto di cantare, di esibirsi e di fare, se possibile, bella figura. 

Una grande serata di musica, italiana e internazionale, un misto di hit indimenticabili, ma anche di canzoni inattese, di sorprese come di ovvietà, di cose stupide e cose intelligenti, di cose ben fatte e meno, come è giusto che sia, come deve sempre essere. La musica è fatta esattamente così, ed è bene che sia così, perché deve poter arrivare al cuore e all’anima, al cervello e al corpo di tutti, di tanti. Ci può essere musica che non si ama, ma che qualcun altro ama, musica che noi abbiamo dimenticato ma che altri ricordano. 

È un meccanismo semplice, quello della serata di cover di Sanremo: gioca sulla memoria ma non è un programma di nostalgia, è fatta di canzoni che tutti possiamo e forse vogliamo cantare, ma non è un colossale karaoke. No, la serata delle cover che abbiamo visto ieri sera era molto bella perché celebrava la potenza, la bellezza della musica di oggi, la possibilità per ognuno di quelli che erano sul palco di essere quello che credono di, pensano di, possono essere, artisti, intrattenitori, divi o qualsiasi altra cosa, esattamente come vogliono, come possono.

E quindi abbiamo visto cose bellissime e cose meno belle, ma tutte con una grande voglia di riportare la musica al centro, di ricordare che bisogna tornare ai concerti, che la musica dal vivo è meglio di molto altro e che la vita, quella vera, è fatta di canzoni.

Ci sono piaciuti Capossela con Truppi e Blanco e Mahmood, Rkomi e i Calibro 35, La Rappresentante di Lista con Cosmo, Margherita Vicario e Ginevra, ci sono piaciuti la Berté con Lauro e anche Morandi e Jovanotti, ognuno a suo modo, ognuno diverso, come dice il poeta. 

Questa è la musica, nel bene e nel male, questo è il pop. Che Dio lo benedica.