Ucraina, Mosca: ‘Prematuro vertice con Biden’. E annuncia: ‘Uccisi cinque sabotatori di Kiev’

Dura solo poche ore l’entusiasmo delle diplomazie internazionali per un incontro imminente tra il presidente americano, Joe Biden, e quello russo, Vladimir Putin, per risolvere la crisi ucraina. In mattinata, l’Eliseo aveva annunciato che i due leader avevano dato l’ok all’organizzazione di un summit bilaterale, grazie alla mediazione del presidente Emmanuel Macron, che sarebbe poi stato esteso a “tutte le parti in causa”. Ma adesso dal Cremlino arriva una secca smentita: “Un incontro è al momento prematuro”, fanno sapere. Parole che riportano gli osservatori internazionali a preoccuparsi per l’aumento della tensione tra le parti, con l’esercito ucraino e i ribelli filo-russi del Donbass che sono tornati a scontrarsi con un’intensità simile a quella del conflitto del 2014, nel corso del quale persero la vita 14mila persone. Mosca comunque non chiude la porta ai colloqui tra le parti, ma afferma che al momento non ci sono piani in tal senso. “Naturalmente noi non escludiamo” la possibilità di tenere dei colloqui, “se necessario certamente i presidenti di Russia e Usa in ogni momento possono prendere la decisione di avere dei contatti per telefono o di persona. Questa sarà una loro decisione“, ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “L’incontro – ha aggiunto – è possibile se i leader dei due Paesi lo riterranno opportuno, al momento vi è chiara comprensione sulla necessità di continuare il dialogo a livello di ministri”. Ed è poi tornato a sottolineare che la tensione nel Donbass continua a salire. Per questo, il leader russo terrà oggi una seduta straordinaria del Consiglio di sicurezza: “Il presidente Putin convocherà una riunione del Consiglio di sicurezza della Russia – ha aggiunto – Si tratta di un consiglio di sicurezza esteso. Inoltre è previsto che oggi il presidente abbia una serie di colloqui telefonici internazionali”. Nel pomeriggio avrà inoltre un colloquio telefonico con il cancelliere tedesco Olaf Scholz.

Ancora tensioni – E nel frattempo la tensione non si spegne: nelle ultime i servizi di sicurezza di Mosca hanno accusato Kiev di aver distrutto, con una granata, un valico di frontiera. L’agenzia Tass cita una nota del Servizio federale per la sicurezza russa, secondo la quale un proiettile sparato dal territorio ucraino ha colpito un avamposto delle guardie di frontiera russa nella regione di Rostov: “Il 21 febbraio alle 09:50, un proiettile di un campione non identificato sparato dal territorio dell’Ucraina ha completamente distrutto un posto di controllo delle guardie di frontiera dell’Fsb della Russia nella regione di Rostov, situato a una distanza di circa 150 metri dal confine russo-ucraino”, si legge nella nota. L’Fsb ha riferito che non ci sono state vittime”. Il segretario del Consiglio di sicurezza dell’Ucraina ha respinto le accuse.

Nel Donbass, dove si trovano le autoproclamate repubbliche separatiste filorusse, 266 lavoratori di una miniera di Donetsk sono stati evacuati dopo che l’impianto di aerazione era stato danneggiato da un bombardamento delle forze armate ucraine. Secondo l’agenzia stampa di Donetsk, citata da Interfax, la miniera colpita è quella di Skochinksy, nel distretto di Kirovskyi. Nessun minatore risulta ferito. Sempre a Donetsk è stato proclamato lo stato d’emergenza: oltre 21mila persone sono rimaste senz’acqua a causa di un altro bombardamento, che ha colpito un impianto idrico.

Anche l’ospedale della città sarebbe stato danneggiato da colpi di mortaio sparati dall’esercito di Kiev. Situazione complicata anche nella zona intorno a Mariupol, sempre sul confine: “I militanti della 36a brigata hanno attaccato le postazioni delle unità della Milizia popolare (di Donetsk) nell’area di Kominternovo. C’è una battaglia vicino al confine con la Federazione Russa”, riferisce su Telegram il leader dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk Denis Pushilin. “A seguito di colpi di mortaio e artiglieria, un militare della Milizia popolare è stato ucciso, diverse persone sono rimaste ferite”, ha aggiunto Pushilin, affermando che “i gruppi di sabotaggio ucraini sono diventati sempre più attivi”. E proprio da loro parte l’agenzia locale Tass, secondo la quale cinque “membri di un gruppo di sabotatori” ucraini che avevano violato il confine con la Russia sono stati “eliminati”. L’agenzia Ria Novosti aveva detto che due veicoli della fanteria ucraina – entrati in territorio russo per evacuare il gruppo di sabotatori – sono stati distrutti.