Fonte: Marsili Notizie (Paola, rifiuti al capannone)
Intervenuto a mezzo stampa, l’attuale responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale, ingegner Fabio Iaccino, ha fornito una prima (e parziale) spiegazione riguardo i rifiuti che sono stati sequestrati dai Carabinieri in seguito ad una “visita” – effettuata con tanto di “delega d’indagine” da parte della Procura di Paola – presso il Capannone di Contrada Cutura (o “Via del Carmelo”, a seconda degli atti), sopralluogo culminato con l’iscrizione dello stesso tecnico nel registro degli indagati insieme al sindaco Roberto Perrotta.
Queste le parole di Iaccino: «quei rifiuti sono depositati in quell’area da oltre un decennio […] noi, come amministrazione comunale abbiamo già provveduto a selezionare, differenziare e smaltire una notevole quantità di immondizia, in accordo con Ecologia Oggi e in sintonia con Calabria Maceri. Uno smaltimento a tappe, essendo impossibilitati, come comune, a riversare questo grosso quantitativo di rifiuti in un unico viaggio. I materiali sono stati oggetto di caratterizzazione e analisi, e ad ogni prelievo corrisponde un preventivo di spesa».
Quindi, a quanto pare, trattasi di uno «smaltimento a tappe» che presuppone il trattamento di materiali presenti “da oltre un decennio”, che non essendo terminato ha comportato la presenza di cumuli che i carabinieri hanno provveduto a nastrare.
Orbene, alla luce di queste dichiarazioni è parsa opportuna una visita all’albo pretorio online del Comune di Paola, dove documenti in merito ce ne sono parecchi.
Tra i più rappresentativi ed affidabili ci sono le delibere di giunta e le ordinanze emesse dallo stesso primo cittadino nel corso degli ultimi 4 anni, atti che certificano l’urgenza di procedere nel verso di un ripristino dello stato dei luoghi che però, all’esito del sopralluogo e del sequestro dei militari dell’Arma, non devono essersi presentati in una condizione compatibile con quella ideale.
Correva il mese di Gennaio, giorno 2, dell’anno 2018, quando l’esecutivo, composto allora secondo una configurazione diversissima rispetto all’attuale (ad esclusione della “sola” Marianna Saragò), così deliberava: «avviare il trasferimento di tutto il materiale depositato ed utilizzato dalla Società “Ecologia Oggi S.p.A.” presso l’autoparco comunale, sito alla Via del Carmelo, di questa Città». Un documento cui fecero seguito diversi dispositivi emessi personalmente dal primo cittadino che, a partire dallo stesso anno facendo data all’11 Gennaio, intimava alla ditta appaltatrice: «di predisporre il trasloco/trasporto dei cassoni attualmente in sosta presso l’area antistante la struttura comunale adibita a Parco Mezzi in C/da Cutura».
Quindi, 4 anni fa, mediante ordinanza, si disponeva la rimozione di tutto il materiale che si trovava lì dal momento che, nel 2015, il sito era stato adibito a deposito temporaneo.
Poi, a distanza di due anni – il 3 Gennaio 2020 – il sindaco Roberto Perrotta è tornato sulla questione, reiterando il medesimo ordine che però, stavolta, era dettato dall’emergenza sorta, a livello regionale, nella gestione dei siti di conferimento, alcune volte collassati per il troppo carico e quindi incapaci di ricevere le frazioni dalle diverse realtà («immediato prelievo e recupero e/o smaltimento di tutte le frazioni di rifiuti depositati presso il capannone comunale, sede di ricovero degli automezzi comunali, sito in C.da Cutura, di questa Città»).
Pertanto, presumibilmente confidando nella bonifica precedente, il Capannone è stato ritenuto idoneo a stoccare altri rifiuti che però si sarebbero dovuti rimuovere nell’immediatezza.
Considerando che adesso è in corso l’anno 2022, ciò che viene da chiedersi è cosa sia stato fatto in (almeno) 4 anni, cioè se siano stati effettuati tutti quegli interventi richiesti dal Comune alla Ditta appaltatrice e se gli stessi siano stati svolti a carico dell’ente o della società che gestisce il servizio.
Possibile che, malgrado la quantità di ordinanze sindacali, i rifiuti trovati dai Carabinieri al Capannone siano ancora quelli ammassati li, per dirla con le parole dell’ingegner Iaccino, «da oltre un decennio»?
Si può conoscere quale sia stata la tabella di marcia dello «smaltimento a tappe» cui fa riferimento il tecnico? Perché 4 anni sono più o meno lo stesso tempo che serve a completare un ciclo di studi superiore, un periodo in cui Paola – a più riprese – è stata anche insignita del titolo di “Comune Riciclone” per via della virtuosità dei propri abitanti.
Nei prossimi contributi si darà conto anche di altri “sistemi” con cui i rifiuti sono stati stoccati altrove, soprattutto nelle aree prospicenti al mare dove, addirittura, insiste l’autoproclamata aviosuperficie dove dovrebbe atterrare l’elisoccorso in caso di emergenza.