Fabio Gallo è un brav’uomo. Un po’ esasperante nei modi, forzato nella favella, impostato nella buona educazione, esacerbante nell’insegnamento, esclusivista nelle idee, ma sempre una persona perbene resta, la cui onestà è fuori discussione. E siccome nei suoi Caffè ci mette anche una forte componente di ironia, siamo sicuri che non ce ne vorrà se ironizziamo anche noi su alcuni suoi “modi di fare”: ogni qualvolta ascoltiamo parlare Fabio nelle vesti di politico di questo o quel problema, di questa o quella soluzione, un rimando televisivo sorge spontaneo: Fabio Gallo somiglia molto, nei contenuti, al De Luca creatore di ogni cosa imitato da Crozza. Prima di De Luca non esisteva niente, ha inventato tutto lui. E così fa Gallo: su qualsiasi argomento politico, culturale, scientifico, lui rivendica sempre la primogenitura. Come a dire: il primo a parlare di qualsiasi argomento o a porre determinate questioni e soluzioni agli storici problemi della città, è stato lui. Come se prima del suo avvento noi cosentini discutessimo solo di malavita e pallone. E guai a contraddirlo sulla paternità delle idee o degli argomenti, il rischio di una querela è alto.
Ora Fabio Gallo si è autoproclamato direttore artistico del Teatro Rendano, in virtù del fatto che se Franz ha vinto le elezioni il merito è del suo movimento che lo ha sostenuto con i suoi voti al ballottaggio, il che fa sorridere, ma soprattutto perché il Teatro lo ha inventato lui. Prima di Fabio Gallo, i cosentini scambiavano per Teatro il mercato della frutta. Fabio Gallo ha tutte le competenze per dirigere il Teatro Rendano, ha la giusta esperienza per proporre alla città di Cosenza un “cartellone” degno della tradizione del nostro Teatro, su questo non ci sono dubbi, è il modo con cui lo rivendica che ci fa un po’ sorridere… diciamo così.









